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Il decreto blocca Bagnoli. PRARU bocciato

by Redazione
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Il ministro dell’ambiente, Costa, ha firmato il decreto di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) sul Programma di risanamento ambientale e di rigenerazione urbana (PRARU) di Bagnoli. Si è in attesa della firma da parte del ministro per i beni culturali.

Qualcuno lo ha letto veramente? A cominciare dal ministro che lo ha firmato? Lo chiediamo perché in giro è tutto un tripudio per la convocazione della cabina di regia fissata per il prossimo 11 marzo e per i 320 milioni di euro di ulteriore finanziamento annunciati dal ministro Lezzi. Finalmente si parte, si sente gridare nei palazzi. Aspetto le ruspe, dichiara il sindaco di Napoli. Aspetterà un bel po’.

“La procedura di VAS … si conclude con l’emanazione del decreto di un parere motivato di valutazione ambientale strategica con raccomandazioni suggerimenti condizioni e osservazioni di cui agli articoli 2, 3 e 4 del presente decreto”.

Questo è il testo dell’articolo 1 del decreto VAS. Aldilà dell’italiano stentato (tutto il decreto sembra scritto apposta per creare equivoci), suona male. Non un via libera, anzi.

“…mancata specifica localizzazione delle importanti opere previste dal PRARU … di conseguenza, anche gli effetti ambientali … potranno subire modifiche … si ritiene necessario che l’aggiornamento del PRARU … del 18 luglio 2017 venga sottoposto a nuova istruttoria VAS integrato del progetto di bonifica…”

Il Programma e il Rapporto Ambientale “dovranno essere opportunamente integrati” da piani di caratterizzazione, dettagli degli interventi di bonifica, chiarimenti, approfondimenti e integrazioni, valutazioni di coerenza. Seguono 21 commi, 5 pagine belle fitte, di prescrizioni.

Infine, “prima dell’approvazione del PRARU, si tiene conto di tutte le osservazioni, condizioni, raccomandazioni e suggerimenti contenuti nel presente decreto…”

Quindi, pare proprio che con questo decreto il PRARU non possa essere approvato. Va modificato recependo le prescrizioni e sottoposto a nuova procedura di valutazione.

Neanche le bonifiche possono partire, tranne quella Eternit se il Commissario Floro Flores si decidesse a firmare il relativo progetto, ma pare che sinora non abbia firmato ancora niente. Perché, se non viene localizzato l’intervento, non si può valutare la bonifica. Anche se alcuni addetti ai lavori sostengono che la localizzazione in realtà sia contenuta nel PRARU e che il decreto faccia erroneamente riferimento all’accordo interistituzionale del luglio 2017, invece che al successivo aggiornamento.

Di più. Pare esistesse un’intesa per cui l’unico intervento soggetto a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) dovesse essere la rimozione della colmata a mare. Invece in questo decreto sarebbero individuati ben 10 interventi soggetti a VIA, il che richiederebbe uno o due anni a intervento.

Il Sindaco De Magistris, che pare avesse avuto rassicurazioni dal ministro Costa sulla VAS, ci dicono sia stato avvertito dai suoi che le cose non stanno come si era detto e stia pensando alle contromisure.

Forse a qualcuno questo PRARU non piace. E’ la politica, bellezza. Adesso cosa si diranno in cabina di regia l’11 marzo? Che fine faranno i 320 milioni della Lezzi? E soprattutto, che fine faremo noi cittadini? Quella di sempre, non è cambiato nulla. Con buona pace di chi pensava che oggi ci fossero le condizioni per un normale iter di progettazione territoriale.