Antonio Marchiello, già dirigente di lungo corso della Regione Campania, dalle risorse umane ai trasporti, dall’ASI Napoli all’ACAMIR, solo per citare alcuni incarichi, avvocato e medico, è da circa sei mesi il nuovo assessore regionale alle attività produttive e alla ricerca scientifica. Una delega pesante, sia politicamente che come impegno. La Campania ha un bisogno disperato di sviluppo e di lavoro. Abbiamo cercato di tracciare con lui un quadro dello stato dell’arte e delle prospettive.
Attività produttive e ricerca scientifica. Concretamente?
La domanda è semplice e complessa. Attività produttive non vuol dire solo gestire i fondi per dare una mano alle imprese del nostro territorio, ma anche verificarne le necessità e le difficoltà dal punto di vista lavorativo ed economico. Io seguo anche i tavoli di crisi, in Italia ce ne sono 146 e molti riguardano la nostra regione. Mi occupo di energia. Non avevamo un piano energetico e ora siamo pronti, sarà ultimato entro il mese e lo sottoporrò alla Giunta e quindi al Consiglio. Ci sono le Zone Economiche Speciali. I contratti di programma. Le Camere di Commercio. Sono tantissime le questioni di cui ci dovremmo occupare e che man mano stiamo affrontando insieme ai diretti interessati. Ricerca scientifica significa i Distretti, per i quali ci sono fondi specifici. Penso in particolare all’oncologia, alla quale è molto attento il presidente De Luca. Abbiamo stanziato 150 milioni per lo scorso anno che erano fermi per divergenze interpretative con il MIUR, risolte con soddisfazione di tutti e la Regione ha potuto certificare parte di questi fondi europei.
Quali sono i problemi specifici?
Abbiamo potenzialità indiscutibili, non le scopro io, esistono però criticità legate soprattutto alla burocrazia. Io ho fatto per circa tre anni il commissario dell’ASI di Napoli e questa esperienza mi ha fatto comprendere le esigenze reali. Proprio le ASI possono essere lo sportello indiretto della Regione con funzioni di collegamento. Un occhio vigile sul territorio al quale dare il massimo contributo.
Parliamo degli interventi a sostegno delle imprese e della collaborazione con le associazioni di categoria.
Con l’Unione industriali esiste un ottimo rapporto. Oltre agli incontri periodici, ho creato un tavolo di lavoro con l’Unione e i sindacati regionali di categoria, perché è necessario che tutti parlino la stessa lingua per il bene del territorio. Questo è un primo risultato. Inoltre, ho formato un gruppo di lavoro sui fondi Juncker, che fanno capo direttamente alla BEI e che la Regione Campania, credo unica in Italia, fino ad oggi non ha utilizzato. Sono stato in BEI e ci tornerò a fine mese, ma andrò anche a Bruxelles per capire le nostre possibilità di finanziamento e quali deroghe avere per le ZES. Finora non ho preso un giorno di riposo e ho garantito la continuità amministrativa. E’ una materia che non conoscevo e che ho studiato di notte, ma oggi, dopo sei mesi, sono agguerrito per portare i primi risultati.
Manca un anno e mezzo alla conclusione di questa legislatura regionale, quali contributi potranno essere erogati in questo frattempo?
Se ci riferiamo ai fondi Juncker di cui ti parlavo prima, finanziamenti pari almeno al 50% del capitale investito, ho parlato col Presidente e proporrò a breve una specifica delibera. Nel frattempo, a luglio, con un intervento di ingegneria finanziaria, abbiamo previsto 80 milioni di euro, i cui bandi stanno per essere pubblicati. 40 milioni verranno utilizzati per le grandi imprese che emetteranno bond. 30 milioni affidati a Medio Credito Centrale e abbiamo aperto uno sportello specifico per la Campania, un punto a favore di questa Regione. Gli altri 10 milioni sono affidati ai Confidi perché arrivino ai piccoli imprenditori. Se ne occupa la società in house della Regione, Sviluppo Campania, che ha già uno specifico know-how. Siamo in buone mani.
Questo significa che da qui alla fine del mandato di questa Giunta qualche risultato concreto arriverà?
Io direi prima della fine del mandato. Abbiamo appena chiuso un bando per gli artigiani, tre linee di finanziamento per 20 milioni complessivi, e ne faremo subito un altro. L’impegno della Regione è quello di essere presente con i fatti.
Start up.
In Campania durano poco, stiamo cercando di capirne i motivi. I nostri giovani se vanno all’estero primeggiano, se rimangono qui affondano. Il futuro dei nostri giovani deve essere il nostro territorio, da questa Regione può partire una realtà capace di dare voce a tutto il Paese. Lo dico senza enfasi e senza retorica, con la concretezza di chi studia i problemi.
Se dico Industria 4.0 tu che mi dici?
Che noi abbiamo la legge regionale 22 del 2016, forse la prima in Italia, abbiamo anticipato anche il governo centrale. Uno specifico gruppo di lavoro mi ha già consegnato un documento, che porterò in Giunta quanto prima, che detta le linee da seguire da parte delle imprese interessate.
Veniamo alla ZES. La Regione deve ancora deliberare su IRAP e contributi di intermodalità.
La ZES è argomento principe per questa Regione. Il comitato d’indirizzo è stato istituito di recente e il presidente Spirito è uomo di grande energia, capace di risolvere i problemi contro ogni ostacolo. Il rappresentante della Regione è il presidente di Confindustria Caserta…
La Confindustria rappresenta la Regione?
Non ci sono vincoli. Si tratta di una persona di qualità che il nostro Presidente ha ritenuto idonea. Ovviamente si confronta con me e chiede eventuali indicazioni specifiche. Il Comitato amministra la ZES, La Regione definisce il percorso reale per supportare il Comitato. A tal fine abbiamo istituito la cabina di regia presieduta da De Luca, alla quale partecipano l’assessore all’urbanistica e quello alle attività produttive e i rappresentanti delle varie categorie: Confindustria, sindacati, ASI, porto, interporto ecc. Dalla cabina verranno le indicazioni per far funzionare le ZES. Si insedierà il 23 gennaio e da quel momento saremo operativi. Abbiamo già approvato, a dicembre, una delibera di semplificazione per sburocratizzare il percorso nelle more che il governo faccia il suo decreto. Anche su questo vedo il ruolo importante delle ASI, perché sui loro territori insistono in gran parte le ZES e la loro collaborazione sarà essenziale. Gli imprenditori chiedono semplificazione e sgravi. Il governo ha previsto 50 milioni per il credito d’imposta. Poco. Ho chiesto a Di Maio di decuplicare l’importo e lui mi ha detto: ma tu bussi a soldi. No, cerco di dare risposte alle imprese.
Si, ma IRAP e intermodalità?
Sull’IRAP c’è un impegno da parte della Regione. Al momento abbiamo 10 milioni, ma è una cifra che non toglie sete, per cui stiamo lavorando per dare un sostegno al 100% perlomeno sul primo triennio dall’insediamento. Ci proviamo, non c’è ancora certezza. Credo che nel giro di un mese uscirà la delibera. Sui contributi per l’intermodalità il presidente Spirito interloquisce direttamente con il consigliere Cascone, delegato di De Luca per i trasporti.
Quando pensi che il comitato avrà gli strumenti per pubblicare i bandi?
Fare dei bandi su un territorio amministrato da altri è singolare. Bisognerebbe sapere se nell’ASI d Napoli piuttosto che in quella di Caserta c’è uno spazio da assegnare. Partecipare a cosa? Dove? E’ necessario conoscere la programmazione. Spirito mi ha mandato una bozza, però su questo non riesco ad essere d’aiuto perché il quadro è ancora un po’ vago. Va prima fatto un discorso di filiera volto ad amalgamare e armonizzare il territorio e fare rete fra le imprese.
In conclusione.
C’è tanto tanto da fare e in un anno e mezzo dobbiamo dare le risposte che in oltre tre anni non si è riusciti a dare, anche a causa dell’eredità del passato. La Regione nel biennio 2016/2017 ha avuto risultati eccezionali come crescita, doppia rispetto a quella della Lombardia. Quindi dico: crediamoci. La mia ambizione è quella di attuare il programma sul quale il presidente De Luca è stato eletto. Se tutti daranno il loro contributo, potremo portare il risultato a casa.