E’ tornata all’onore delle cronache “Itaca”, la fontana di Tatafiore anche detta da alcuni “la vasca dei capitoni”, rimossa alcuni mesi fa da via Scarlatti.
In cattivo stato, pericolosa per i suoi bordi affilati e arrugginiti, ricettacolo di rifiuti, fu portata in un padiglione della Mostra d’Oltremare per essere sottoposta ai necessari interventi di restauro.
Lo scultore protestò per non essere stato preventivamente informato e, l’altro giorno, ha polemizzato sui giornali con “questi signori del Comune” anche offrendosi di “farli guarire dai loro comportamenti schizofrenici” (Il Mattino.it del 12 gennaio).
Addirittura. Chi sono questi signori e cosa avrebbero combinato?
Con ogni evidenza ci si riferisce al responsabile del procedimento e al dirigente comunale competente, rei di non aver fatto ancora nulla di concreto essendosi limitati ad inviare alcune lettere che rappresenterebbero “una presa in giro”.
Un caso di presunta arte negata? Certamente un caso giudiziario, visto che Tatafiore ha fatto causa al Comune chiedendo il danno d’immagine e di reputazione. Una questione di soldi, quindi, i nostri. Con buona pace dell’arte donata alla collettività.
Ma cosa dicono queste famigerate lettere? La prima, del 7 gennaio, indirizzata all’artista, alla Soprintendenza, all’Accademia di belle arti e a tanti altri, invita tutti a un sopralluogo per definire le modalità dell’intervento di restauro. La seconda, dell’8 gennaio, inviata a una serie di uffici comunali e ancora a Tatafiore, segnala che non vi è traccia della donazione dell’idea progettuale della fontana poi realizzata a spese del Comune e ne chiede il perfezionamento. La terza ed ultima, dell’11 gennaio, spedita ad ABC, Enel, svariati uffici comunali e, immancabilmente, all’autore, convoca un altro sopralluogo. Questa volta a via Scarlatti, il 24 gennaio, per valutare la realizzazione dell’impianto idrico necessario alla fontana.
Insomma, la vasca era diventata pericolosa, l’hanno rimossa, hanno avviato le procedure per restaurarla e ricollocarla, cosa si contesta? Il burocratese? I quattro mesi trascorsi (con Natale per lo mezzo)? Itaca è forse diventata una priorità per la città?
Il problema piuttosto è un altro. Il Comune è sicuro che i napoletani la rivogliano per strada quella fontana? Non sarebbe il caso che la Municipalità si esprimesse al riguardo, magari chiedendo ai vomeresi cosa ne pesano?