Era nell’aria che la Consulta avrebbe dichiarato incostituzionale la legge regionale della Campania che consentiva a Vincenzo De Luca di ricandidarsi per il terzo mandato. Altro che “tesi strampalata”, come ha detto lui. Piuttosto, la fine di una soap opera che andava in scena da 15 anni. Prima puntata: De Luca contro Caldoro, vince Caldoro. Seconda puntata: De Luca contro Caldoro: vince De Luca. Terza puntata: De Luca contro Caldoro: vince De Luca. Ne volevano ancora un’altra?
Finalmente si cambia. De Luca è fuori gioco e Caldoro si è già dimesso dal Consiglio regionale. E ora?
Ora De Luca cercherà di mettere a reddito questi suoi ultimi mesi di presidenza, forse anche in prospettiva Salerno. Ha subito diffuso un’agenda di lavoro nella quale elenca gli interventi sui quali intende impegnarsi: liste d’attesa; appalti per piazza Garibaldi e il Faro, Eav per Porta Nolana; nuovi treni sulla Circumvesuviana; appalti Santobono, Incurabili, Castellammare e Sessa Aurunca; lavori per gli stadi Arechi, Volpe e Collana. E poi invasi collinari, impianti di compostaggio, San Pietro a Majella, norme attuative della legge urbanistica, finanziamenti alle aziende agricole, Quantum Valley, ecc. ecc. ecc. Tutto da qui al prossimo autunno quando, che disdetta, dovrà lasciare?
Ora il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, inizierà a distribuire le carte. Cosa che in verità sta già facendo da tempo. “C’è l’amarezza, che comprendo, del presidente De Luca (…) però credo che questa sentenza (…) sia un momento di chiarezza e dobbiamo rispettarla”, è stato il suo commento. Ossia, fatti da parte e lasciaci lavorare. Per “…una coalizione ampia che vada dai moderati ai riformisti fino al M5S così come noi stiamo governando al Comune di Napoli”. Sta lavorando ad una sua lista, pur senza il suo nome? Si. Sceglierà lui il prossimo candidato della Sinistra? Non da solo ma sarà determinante. Proporrà Fico? Può essere.
Ora il dibattito (per usare un eufemismo) interno alla Destra si farà serrato. Il Viceministro Cirielli è davvero sul pezzo. Ma non è detto che il candidato sarà espressione di Alleanza Nazionale, dipenderà molto dalle scelte che verranno fatte nel Veneto. Dal canto suo Forza Italia in Campania attraversa un momento di riflessione interna (altro eufemismo). Piantedosi? Se n’è parlato anche prima della richiesta di Salvini di fare il ministro dell’Interno, però… Zinzi? Se tocca alla Lega e se Piantedosi rifiuta.
Beh non è detto che andrà meglio, ma almeno si sceglie.