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Quell’orgoglio per “La Sapienza”, ancora la migliore

quella capacità di pensare, libera ma educata, a tratti temeraria

by Francesca Pica
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È consentito un po’ d’orgoglio alla notizia del primato de “La Sapienza” di Roma che, per il quinto anno consecutivo, si conferma al primo posto mondiale per gli studi classici e di storia antica? Certo che sì. Soprattutto per chi ha trascorso gli anni giovanili tra le aule e i corridoi della facoltà di Lettere e filosofia e ha avuto come docenti i più prestigiosi intellettuali dell’epoca. E non è solo orgoglio, c’è anche una punta di rivalsa verso chi continua a screditare gli studi umanistici perché non spendibili nel mondo del lavoro.

È vero che una laurea in lettere offre meno di una in ingegneria, ma in molti continuiamo a sostenere che una cultura classico- umanistica è ciò che continuerà a distinguere una intelligenza umana dalla sempre più strabiliante intelligenza artificiale e, forse, salverà qualche posizione lavorativa che l’intelligenza artificiale proprio non potrà sostituire.

È quella capacità di pensare, libera ma educata, a tratti temeraria, non comune e sempre creativa. Un tentativo continuo a guardare oltre che si pone a metà strada tra il riconoscere i propri limiti e azzardarsi a superarli. Attitudine che non fa sentire mai soli grazie a quel senso di appartenenza che letteratura, filosofia, storia e arte offrono a chi ne abbraccia le vicende.

Insomma, per un umanista la finalità dello studiare in funzione esclusiva dell’apprendimento di una tecnica lavorativa è in contrasto con la vita dell’essere umano: non si studia solo per trovare lavoro, si studia anche per trovare lavoro.

Con queste premesse, “La Sapienza” benché superaffollata e talvolta disarticolata, riesce a richiamare anche studenti da tutto il mondo. E questo significa più di quanto siamo portati a credere, come sottolinea anche la rettrice dell’ateneo romano. “La conferma del primato mondiale della Sapienza negli studi classici – dichiara la rettrice Antonella Polimeni – è un riconoscimento che consolida a livello globale la concezione dell’Italia come patria della cultura classica. Negli ultimi cinque anni sempre più studenti internazionali provenienti da nazioni e continenti distanti si sono iscritti alla Sapienza per studiare la lingua latina e la civiltà antica”.

“Certamente la centralità del nostro ateneo nel sistema universitario italiano e la sua presenza nella Capitale hanno contribuito a rafforzare la reputazione dell’Università in questo campo, innescando un circolo virtuoso nel solco della vocazione internazionale di Roma, quest’anno protagonista del Giubileo. La classifica – conclude la rettrice – evidenzia l’ottimo posizionamento dell’Università anche in altre materie nelle quali l’Ateneo vanta una tradizione prestigiosa come la fisica e l’astronomia e in discipline più recenti a conferma della natura generalista di Sapienza, caratterizzata dalla varietà e dalla multidisciplinarietà dell’offerta formativa e dall’eccellenza delle ricercatrici e dei ricercatori della nostra comunità”.

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