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Rigenerazione urbana al Borgo di Sant’Antonio Abate, a Napoli

A ‘O Buvero apre lo spazio culturale Obù

by Redazione
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Inaugurato qualche giorno fa, alla presenza del sindaco Gaetano Manfredi, lo Spazio Culturale Obù realizzato dalla Fondazione Terzoluogo nel complesso cinquecentesco dell’ex convento delle suore di Sant’Anna a Capuana. Uno spazio culturale e aggregativo nel Borgo di Sant’Antonio Abate, quartiere da sempre afflitto da povertà educativa e diseguaglianza sociale. L’edificio ospiterà laboratori ed attività culturali che verranno realizzati in piena collaborazione con istituzioni, associazioni e realtà del territorio.

Il nome richiama ‘O Buvero, il Borgo di Sant’Antonio Abate appunto, dove si vuole attivare un processo di rigenerazione urbana. Il progetto di riqualificazione si articola in più fasi per rendere man mano fruibili le aree fino a restituire, entro il 2027, tutto il complesso al quartiere. Prima tappa, l’apertura dei primi 800 metri quadri al piano terra che ospiterà “attività culturali e laboratori sperimentali, di gioco e tempo libero per tutte le fasce di età, con un’attenzione particolare alla prima infanzia”.

 

 

“Il maestoso complesso di Sant’Anna a Capuana viene restituito al Buvero e alla città tutta grazie a un’operazione che esprime perfettamente il senso più alto della rigenerazione urbana, volta al recupero degli spazi e a favorire il miglioramento delle condizioni di vita e delle opportunità per la popolazione che abita quei luoghi. – ha detto il sindaco ManfrediÈ un progetto ambizioso che nasce dalla firma di un protocollo che vede impegnata l’Amministrazione comunale e Fondazione Terzoluogo nella realizzazione di una programmazione che riporti il Borgo Sant’Antonio Abate al centro di un fermento culturale e sociale, per contrastare il degrado urbano, la marginalizzazione economica e l’abbandono del patrimonio culturale. L’ambito nel quale si colloca questa operazione ci accomuna alle sfide che oggi le grandi città europee si trovano ad affrontare e che vedono nel lavoro sinergico tra enti pubblici e Terzo Settore una formula valida per rispondere appieno alle istanze della collettività. Ed è proprio questa la finalità che va perseguita per creare nuove opportunità di ascolto e confronto con la cittadinanza, generare occasioni di contatto e scambio, indirizzando la programmazione delle attività al benessere dei bambini, dei ragazzi e delle famiglie”.

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