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Parthenope prima di Neapolis

Insediato il tavolo tecnico per la valorizzazione dell’area di Monte Echia

by Redazione
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Tutta quest’area della città è ricca di insediamenti stratificati nel corso dei secoli, di cui restano tracce che intendiamo recuperare e valorizzare come i resti del complesso che i Domenicani vollero chiamare Monte di Dio o della sorgente di acqua ‘suffregna’. Immaginiamo una sorta di percorso da Parthenope a Neapolis da realizzare attraverso progetti destinati a rimanere nel tempo”.

A dirlo è stato l’assessore Cosenza al tavolo tecnico insediatosi lo scorso 20 gennaio, dopo un sopralluogo a Monte Echia e un primo confronto all’Archivio di Stato, con i rappresentanti di istituzioni pubbliche e soggetti privati operanti sui luoghi.

L’obiettivo è quello di redigere un masterplan unitario che valorizzi l’area di Monte Echia dando risalto al suo grande patrimonio storico, culturale, monumentale e infrastrutturale ed archeologico, tenendo conto delle specificità degli insediamenti attuali.

L’assessore Cosenza ha sottolineato l’esistenza di insediamenti che risalgono all’VIII e VII secolo avanti Cristo, ben prima di Neapolis i cui 2.500 anni dalla fondazione cadono quest’anno (quindi circa 2.800 contando Parthenope), e che rappresentano un ulteriore motivo per un piano di rilancio di un luogo fondativo fortemente identitario già restituito, negli ultimi mesi, ad una più comoda fruibilità grazie all’inaugurazione dell’ascensore che da Santa Lucia sale fino al Belvedere di Monte Echia e con l’apertura della Stazione Chiaia della linea 6 con uscita al limite dell’area di Parthenope verso Chiaia.

Presenti al tavolo tecnico, presieduto dal Sindaco Manfredi, i rappresentanti della Soprintendenza per la Città di Napoli, il Primo dirigente della Polizia di Stato Caserma Nino Bixio, il Comandante della Scuola Militare Nunziatella con il Presidente dell’Associazione dei suoi ex allievi, del Dipartimento di Architettura dell’Università Federico II, dell’Università Parthenope, delle aziende ANM e ABC e del Fondo per l’Ambiente Italiano, nonché i rappresentanti di Casa del Contemporaneo e dell’Associazione f2lab. Coinvolti a pieno titolo, ancorché non intervenuti, la Direttrice dell’Archivio di Stato e il Dirigente dell’Istituto Palizzi.

Il tavolo tecnico si è chiuso con l’impegno ad organizzare un nuovo confronto nel corso di febbraio presso la Nunziatella. Una sorta di lavoro itinerante.

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