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Trump continuazione di Biden

Il commiato del Presidente dem

by Bruno Gravagnuolo
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Nel suo commiato televisivo Biden lancia un grido d’allarme. Giusto. E cioè: il paese rischia di finire nelle mani di un complesso militare industriale. E si profila la fine del potere diviso. Infine Biden vanta i suoi successi economici e l’accordo di tregua in Palestina. Temi cruciali specie i primi due. Sembra un discorso leftist. L’America è anche questa, paradossale. Fu proprio un grande generale Eisenhower nei primi anni ‘60 a denunciare il complesso militare industriale cavallo di battaglia della sinistra radicale, del sociologo Wright Mills, dei castristi, e del potere nero. Resta il classico punto chiave di ogni denuncia del sistema Usa. Ora Biden lo rilancia sull’onda di Musk, dei suoi satelliti, e di tutta la Silicon Valley che si butta a destra dopo aver finanziato i dem per lucrare vantaggi. E oggi cambia cultura e ideologia: contro il controllo delle fake, contro la cultura woke.

Chiediamoci però senza andar troppo lontano nel tempo: chi appaltò a Musk la logistica satellitare della guerra in Ucraina? Chi favorì e promosse il riarmo e il keynesismo militare dopo il primo Trump? E chi ha disdetto i trattati Abm 1 e 2, missili a breve e corto raggio, eredità del post gorbaciovismo? Si potrebbe continuare con I fallimenti di Biden in Medioriente, con la catastrofe afgana, con l’inflazione importata da rialzo dei profitti di gas e petrolio, che ha colpito anche l’America dopo aver inondato e impoverito l’Europa con il suo Sahle gas.

Ma restiamo al punto. Chi ha conferito tutto questo potere al complesso militare industriale che oggi Biden denuncia come uno spettro vincente? Insomma: chi ha determinato le condizioni perché un tale potere pubblico-privato divenisse ancora più centrale negli USA, al punto da assurgere a fulcro materiale e immateriale del blocco populista? Ma nient’altro che i democratici USA e Biden in primo luogo! Che rifiutò, come Obama del resto, di negoziare con Russia e Cina un sistema di sicurezza multilaterale. Termine che non compare mai nella dottrina USA. E respinse l’idea di una coesistenza pacifica del terzo millennio. Al contrario! L’America democratica ha potenziato l’industria militare, attratto capitali per alimentarla, guadagnato sulle commesse Ue, ed espanso il suo raggio geo politico ad est attorno alla Russia e nel Pacifico. In nome del “nuovo secolo americano”, promosso nel 1992 dai neocons, con meno platealità degli intellettuali di Chicago. Ma con altrettanta manovra avvolgente e interventismo nelle guerre civili ai confini russi, dal Baltico al mar Nero. Ora per far tutto questo fu necessario mobilitare lo spettro materiale e immateriale di cui sopra. Quello che oggi Biden denuncia dopo aver gratificato e potenziato.

E adesso lo spettro militare industriale si emancipa e si allea con il blocco populista e col suo leader. Che ha una strategia diversa dalla retorica cosmopolita democratica, e che negozia, colpisce, minaccia e contratta da lontano. E’ un diverso tipo di Impero da capire e studiare. Ma che è nato all’ombra dei dem Usa. Ecco perché Trump è la continuazione di Biden con altri mezzi.

 

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