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LE CITAZIONI: Shakespeare, le gioie violente

by Ernesto Scelza
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È il giorno successivo alla famosa scena del balcone. Con la complicità della balia di Giulietta, il francescano frate Lorenzo unisce in matrimonio, segretamente nella sua cella, i due giovani, sperando di porre fine alla faida tra le famiglie dei Montecchi e dei Capuleti.

 

(Cella di Frate Lorenzo. Entrano il frate e Romeo)

Frate Lorenzo:

     Il cielo sorrida a questo santo atto, e faccia sì

     che l’avvenire non debba rimproverarcelo con qualche dolore!

Romeo:

     Amen, amen! venga pure qualunque dolore possibile:

     esso non può valere in cambio, quanto la gioia

     che mi dà un solo breve minuto della sua presenza.

     Congiungi soltanto le nostre mani con le tue sante parole,

     e poi la morte, divoratrice d’amore, faccia pure quello che vuole.

     A me basta di poter dire che Giulietta è mia.

Frate Lorenzo:

     Queste gioie violente hanno fini violente.

     Muoiono nel loro trionfo, come la polvere da sparo e il fuoco,

     che si consumano al primo bacio.

     Il miele più dolce diventa insopportabile

     per la sua eccessiva dolcezza: assaggiato una volta,

     ne passa per sempre la voglia.

     Amatevi dunque moderatamente, così dura l’amore.

     Chi ha troppa fretta arriva tardi come chi va troppo piano.

(Entra Giulietta un po’ in fretta e abbraccia Romeo.)

     Ecco la sposa. Oh, un piede così leggero non consumerà mai

     la pietra che dura per sempre.

     Chi ama riesce a cavalcare il filo d’una ragnatela oscillante

     nella gioiosa aria d’estate, senza mai cadere:

     leggera è la vanità!

William Shakespeare, Giulietta e Romeo. Atto II. Scena VI.