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Gli effetti della metodologia BIM sui progetti del PNRR

obbligatoria da gennaio 2025

by Redazione
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Che cos’è esattamente il BIM? “Un processo basato su un modello digitale intelligente dell’opera in grado di gestire l’intero ciclo di vita della stessa, condividendone le informazioni in tutte le diverse fasi tra i responsabili della progettazione, verifica, costruzione, gestione e manutenzione dell’edificio”.

Un unico modello tridimensionale (3D) con tutta la documentazione di progetto; gestione delle fasi temporali costruttive (4D); verifica dei costi di costruzione (5D); Sostenibilità dell’intervento (6D); Gestione e Manutenzione (7D).

Insomma, un master plan globale sull’opera che raccoglie tutte le informazioni altrimenti sparse o inesistenti o non considerate, consentendo di ridurre errori e interferenze.

L’adozione obbligatoria del BIM parte dal primo gennaio 2025. Le 20.000 stazioni appaltanti dei 250.000 progetti PNRR (dati aprile 2024) sono pronte?

Diego D’Amato, AD di Bureau Veritas Italia: “Molte stazioni appaltanti anche di progetti PNRR, che dovrebbero essere pronti e collaudati entro il 2026, e che sono obbligate dal Codice a dare prevalenza ai progetti BIM, non dispongono di due elementi essenziali: il know how per adeguarsi al modello BIM, e le professionalità per redigere i progetti secondo i processi del BIM stesso”.

Ergo, Bureau Veritas ha acquisito IDP Group, leader sulla metodologia BIM. “Autopromozione? Certo – prosegue D’Amato – ma anche il dovere (…) di portare in emersione velocemente l’esistenza di un problema di gravità senza precedenti in grado di impattare pesantemente sull’esecuzione delle opere, anche quelle relative al PNRR e tutte quelle a seguire, intervenendo sulla formazione, sulla certificazione delle competenze e sui servizi di ingegneria a supporto delle stazioni appaltanti”.