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LE CITAZIONI: Eco, prime 20 regole per scrivere in un italiano corretto

by Ernesto Scelza
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La “Bustina di Minerva” era una rubrica che dal 1985 al 2016 il semiologo e scrittore Umberto Eco ha pubblicato sul settimanale “L’Espresso”. In questa godibilissima, ironica (e autoironica) “Bustina”, Eco elenca 40 regole per un corretto scrivere in italiano: ne riporto le prime venti.

 

«-Evita le allitterazioni, anche se allettano gli allocchi.

-Non è che il congiuntivo va evitato, anzi, che lo si usa quando necessario.

-Evita le frasi fatte: è minestra riscaldata.

-Esprimiti siccome ti nutri.

-Non usare sigle commerciali & abbreviazioni etc.

-Ricorda (sempre) che la parentesi (anche quando pare indispensabile) interrompe il filo del discorso.

-Stai attento a non fare… indigestione di puntini di sospensione.

-Usa meno virgolette possibili: non è “fine”.

-Non generalizzare mai.

-Le parole straniere non fanno affatto bon ton.

-Sii avaro di citazioni. Diceva giustamente Emerson: “Odio le citazioni. Dimmi solo quello che sai tu.”

-I paragoni sono come le frasi fatte.

-Non essere ridondante; non ripetere due volte la stessa cosa; ripetere è superfluo (per ridondanza s’intende la spiegazione inutile di qualcosa che il lettore ha già capito).

-Solo gli stronzi usano parole volgari.

-Sii sempre più o meno specifico.

-L’iperbole è la più straordinaria delle tecniche espressive.

-Non fare frasi di una sola parola. Eliminale.

-Guardati dalle metafore troppo ardite: sono piume sulle scaglie di un serpente.

-Metti, le virgole, al posto giusto.

-Distingui tra la funzione del punto e virgola e quella dei due punti: anche se non è facile.»

Umberto Eco, Le 40 regole per scrivere correttamente in italiano.