fbpx
Home In Italia e nel mondo Dalla molecola d’acqua ai magneti dei protoni

Dalla molecola d’acqua ai magneti dei protoni

E se invece di demonizzarla cominciassimo a tentare di capirla la scienza?

by Bruno Gravagnuolo
0 comment

E se invece di continuare a demonizzarla cominciassimo a capirla? O a tentare di capirla la scienza? Davvero non se ne può più di tutte le banalità sulla tecnica cattiva del tipo che brutta che orrore! Frivole diagnosi rilanciate da seguaci di Heidegger, decostruttivisti, relativisti, lacaniani, pizie e profeti del nulla autofagico alia Cioran, apocalittici, i titanelli di provincia come li chiamava Crice, nicciano della laguna e no vax. Per non parlare degli anti-profeti dei “dispositivi” del Potere, alla Foucault, allarmati fosse anche per accendere lo scaldabagno.

Sono ormai banalità pret-a-porter. Ripetute da guru grandi e piccoli. Che ripetono l’eterna salmodia della logica occidentale dispotica. Come se l’oriente non l’avesse copiata e a volte persino anticipata. Come nel caso delle matematiche arabe o delle polveri da sparo cinesi.

Ebbene, va ribadito che conto è il potere e il dominio della tecnica in mano a pochi, che trapassa e colonizza lo psichico, e che va smascherato. Altro è la conoscenza da mettere a servizio di tutti. Dei dominati innanzitutto. E allora come non restare colpiti dalle conquiste della scienza, dal loro carattere verificabile e obiettivo. Da sottrarre all’arbitrio dei potenti e anche a quello dei critici mistici e salmodianti del tipo “la scienza non pensa”, come scriveva Heidegger. Altroché se non pensa! I grandi scienziati infatti pensano e pensavano il mondo anche in termini ontologici e teoretici! Con immagini e riflessioni potenti. In astrofisica si parla di teoria del tutto. Del vuoto quantistico, dell’inizio di tutto.

Ora però venendo al dunque di oggi due cose segnaliamo. A mo’ di esempio. Due recenti scoperte. La molecola d’acqua. E i magneti dei protoni al CERN. Per la prima volta alla Northern Univ. hanno filmato la formazione di H20 al microscopio nanometrico. Che ci importa diranno gli pseudo filosofi. E invece no perché grazie a una lamina di cadmio fu possibile generare acqua da idrogeno e ossigeno di per sé infiniti al mondo. Significa che si potrà innaffiare il mondo. Risolvere la siccità. Gestire un processo vitale. Ma ci si devono mettere capitali prima che arrivi Musk per farci piscine spaziali o prendersi il brevetto e ricattare il mondo.

A Genova invece hanno festeggiato giorni fa una scoperta al CERN. Grande acceleratore di particelle. Hanno scoperto dei magneti che catturano l’energia dei fasci di protoni senza bisogno di accelerare le particelle. Significa energia infinita. E non nucleare a fissione uranio dei nuclearisti, oppure mono elettrico inquinante a monte e a valle della Ue. Per non parlar della fusione via via più avanzata. Ci si arriverà senza bisogno di devastare il pianeta, per tirar fuori terre rare e far guerre.

E quanto alla Intelligenza artificiale pur temuta dai suoi specialisti e Nobel, essa potrà risolvere problemi giganteschi, inauditi. Ma non potrà mai sentire “se stessa” come bios, vita, e decidersi da sola a perseguire scopi, a meno che non sia programmata in una certa direzione e per mete e tempi precisi. Basterà spegnerla. Semmai il vero pericolo sarebbe l’inserzione nel cervello o nel genoma di capacità regolate dall’ esterno, o lasciate a sé: il famoso post umano. Cosa che Elion Musk già in parte fa. E tuttavia contano i decisori, le regole, e coloro che hanno in mano le password. E allora intanto questo andrebbe insegnato a scuola ai ragazzi! Ovvero oltre ai rischi, ciò che ci si spalanca davanti, mettendo sotto controllo democratico la scienza, che è di tutti, e non spettro Golem di chi la sequestra e poi è ben felice di lasciar ciarlare gli altri, ministri o filosofi, di apocalissi e alienazione. Che son possibili si badi in questo mondo di Imperi! Tanto son sempre loro gli stregoni! Gli apparati imperiali, i tecno tycoon finanziari, con fondi pensione di milioni di persone semplici. Perciò in conclusione occhio ragazzi. Aveva ragione il vecchio Marx: non la scienza è in sé alienata o arbitraria, ma dipende dai rapporti di produzione in cui essa sta dentro. In due parole da chi ne è padrone.