Orwell non era un profeta e nemmeno l’icona pop che è diventato, il ‘maître à penser’ buono per tutte le occasioni. È stato invece un grandissimo scrittore, e la sua grandezza si coglie anche nei saggi e nei pezzi brevi.
«Da qualche parte Byron fa uso della parola francese longueur e sottolinea di sfuggita che, nonostante in Inghilterra purtroppo non abbiamo la parola, abbiamo però la cosa, in considerevole profusione. Esiste allo stesso modo una consuetudine di pensiero, oramai talmente diffusa da condizionare la nostra opinione su quasi ogni argomento, ma che ancora non ha ricevuto un nome. Ho scelto la parola “nazionalismo”, considerandola l’equivalente esistente più prossimo di significato, ma fra poco risulterà chiaro che non la sto utilizzando nel senso ordinario, se non altro perché il sentimento di cui sto parlando non si lega necessariamente a ciò che si intende con “nazione” – ovvero una precisa razza o area geografica. Si può legare a una chiesa o a una classe sociale, o può funzionare semplicemente in senso negativo, contro una cosa o l’altra e senza il bisogno di un oggetto positivo di fedeltà.
Con “nazionalismo” intendo in primo luogo la consuetudine di credere che gli esseri umani possano essere classificati come insetti e che interi blocchi di milioni o decine di milioni di persone possano essere con disinvoltura etichettati come “buoni” o “cattivi”. Ma in secondo luogo – e questo è molto più importante – intendo la consuetudine a identificare qualcuno con una singola nazione o un singolo gruppo, collocandolo al di là del bene e del male e non riconoscendo nessun altro dovere se non la promozione dei suoi interessi. Nazionalismo non deve essere confuso con patriottismo. Entrambe le parole sono quotidianamente usate in modo così vago che qualsivoglia definizione può essere messa in discussione, ma è necessario tracciare una distinzione, in quanto esse implicano due idee distinte e persino opposte. Con “patriottismo” intendo la dedizione verso un luogo specifico e uno specifico modello di vita, ritenuto il migliore nel mondo, ma senza il desiderio di imporlo agli altri. Il patriottismo è per sua natura difensivo, sia dal punto di vista militare che culturale. Il nazionalismo, al contrario, è inseparabile dal desiderio di potere. Il persistente obiettivo di ogni nazionalista è quello di assicurarsi maggior potere e maggior prestigio, non per sé stesso ma per la nazione o un altro gruppo in cui ha deciso di annegare la propria individualità.»
George Orwell, Note sul nazionalismo.