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I reati Ambientali – Ecodelitto del fiume Sarno

Ruolo e attività di indagine e supporto ARPAC al convegno della Parthenope

by Redazione
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In data 1° ottobre 2024 si è tenuto a Napoli, nella splendida sede dell’Università Parthenope di Villa Doria d’Angri, un interessante convegno organizzato dallo stesso Ateneo e patrocinato, tra gli altri, anche da ARPAC, dal titolo “I reati Ambientali”.

L’evento ha rappresentato un momento di approfondimento delle attività attualmente in essere per combattere i reati ambientali, lo stato di applicazione della Legge Ecoreati e importanti focus sui reati connessi con la gestione illegale delle discariche e sui rapporti tra criminalità organizzata e imprese.

Al Convegno hanno partecipato Magistrati delle quattro Procure napoletane impegnati nella lotta ai crimini ambientali con rappresentanti delle relative Forze dell’Ordine, oltre che esponenti del mondo accademico, degli enti di ricerca e di ARPAC.

Una delle tematiche più attuali ed interessante ha riguardato il Fiume Sarno con due interventi significativi: quello Nunzio Fragliasso, Procuratore di Torre Annunziata e di Claudio Marro, Direttore Tecnico di ARPAC.

Il dott. Fragliasso ha descritto le attività eseguite, in sinergia con le altre due Procure interessate (Avellino e Nocera) finalizzate a reprimere i reati ambientali che minacciano il fiume Sarno. Numerosi arresti, sequestri e denunce sono stati effettuati negli ultimi tre anni nel comprensorio attraversato dal fiume Sarno e dai suoi affluenti. In particolare, il Procuratore ha ringraziato più volte i Carabinieri del Nucleo di Tutela Ambientale (Col. Pasquale Starace) e dei Carabinieri Forestali (com. Ciro Lungo) per il grande lavoro svolto. Contestualmente ha esaltato il ruolo di ARPAC giungendo ad affermare che senza il supporto tecnico scientifico dei tecnici agenziali, non sarebbe stato possibile condurre in maniera rigorosa, le numerosissime indagini ambientali. Grazie, ad uno specifico gruppo di tecnici ARPAC, appositamente messi a disposizione del Procuratore, sono stati effettuati in meno di 3 anni oltre 100 sopralluoghi ed ispezioni, con campionamenti di acque reflue, superficiali e rifiuti che hanno portato ad evidenziare numerose non conformità amministrative e penali.

I ripetuti “endorsement” del dott. Fragliasso nei confronti di ARPAC e dei suoi tecnici hanno portato anche ad una richiesta di aumentare la consistenza del Gruppo di tecnici agenziali che assicurano il supporto alle forze di polizia giudiziaria impegnata nel reprimere i reati ambientali sul Sarno e di valorizzare al massimo il recente regolamento nazionale approvato di recente dal CdM, che riguarda il personale ispettivo del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa) definendo funzioni e modalità di reclutamento.

All’intervento del Procuratore Fragliasso è seguito poi quello del Direttore Tecnico di ARPAC, Claudio Marro, il quale ha esplicitato che l’Agenzia partecipa attivamente alla protezione ambientale del Fiume non solo con le attività di supporto tecnico alle importanti iniziative di repressione introdotte dalle procure competenti con le relative forze di polizia, ma anche con le quotidiane e decennali attività istituzionali agenziali di monitoraggio e controllo ambientale.

Il Direttore Marro, in particolare, ha sottolineato che ARPAC monitora il fiume Sarno da oltre 20 anni mediante 11 stazioni con centinaia di campionamenti finalizzati alla definizione dello stato di qualità ambientale dei corpi idrici. Anzi, è stato evidenziato, se un giorno sarà possibile imputare il danno ambientale ai responsabili dell’inquinamento del Sarno sarà possibile grazie ai dati prodotti da ARPAC che mostrano quali tratti del fiume sono maggiormente critici, quali sono i parametri che ne minano la qualità e di conseguenza quali sono le fonti di pressione da attenzionare.

Oltre ai monitoraggi, ARPAC effettua controlli sulle numerose aziende dotate di autorizzazione integrata ambientale che operano nell’intero bacino del Sarno così come l’Agenzia controlla la qualità degli scarichi dei 5 grossi depuratori consortili che direttamente o indirettamente scaricano le acque reflue nel fiume Sarno. In sintesi, negli ultimi 60 mesi, ARPAC, ha effettuato oltre 110 ispezioni delle aziende AIA, 150 campionamenti su depuratori, oltre 400 campionamenti per il monitoraggio istituzionale descritto nel paragrafo precedente, a cui si aggiungono oltre 230 ispezioni a supporto di AA/GG e PP/GG.

Il Direttore tecnico ha voluto anche ricordare che ARPAC ha incrementato le attività di indagine sul fiume Sarno, negli ultimi anni, oltre che collaborando con le indagini attivate dalla magistratura di cui si è già detto, anche in conseguenza di tre aspetti.

Il primo è legato all’Unità di Coordinamento Ambientale (UCA) istituita dall’Assessore all’ambiente per il periodo dell’emergenza covid attraverso la quale sono state promosse una serie di azioni integrate finalizzate anche ad acquisire elementi di conoscenza particolareggiati e per certi versi irrepetibili, connessi con il periodo di lockdown iniziato nel marzo 2020.

Il secondo aspetto riguarda invece il fatto che la Regione Campania ha attivato e finanziato negli ultimi anni iniziative e progetti per il ripristino della funzionalità idraulica del fiume nei tratti più critici. Tali interventi non possono essere disgiunti da azioni mirate a tutelare il fiume anche da un punto di vista ambientale e ad individuare i corpi idrici più esposti a scarichi abusivi o non conformi alle norme.

Infine, atteso che durante la pandemia è aumentata la sensibilità generale dei cittadini alle problematiche ambientali anche in concomitanza di un seppur temporaneo miglioramento dello stato di qualità ambientale di alcune matrici, come le acque superficiali, si percepisce un incremento di segnalazioni di scarichi abusivi di acque reflue o comportamenti per l’ambiente e per i fiumi in particolari. La conseguenza ad una maggiore domanda di controlli da parte soprattutto dei cittadini non può che essere un aumento di risposte in termini di interventi, ispettivi ordinari e straordinari, da parte di tutti i soggetti competenti.

Una relazione più completa è riportata nel Magazine ARPACampania, Anno XX – n. 8-9 Agosto-Settembre 2024, scaricabile sul sito web agenziale all’indirizzo: https://www.arpacampania.it/-/e-on-line-il-nuovo-numero-del-magazine-arpa-campania-ambiente-3?redirect=%2F