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LE CITAZIONI: de Montaigne, questo è un libro sincero

by Ernesto Scelza
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È l’”Avvertenza al lettore” che Michel de Montaigne antepone al suo libro già nella prima edizione del 1580 dei “Saggi”, che fin dal titolo presenta una novità per un testo di filosofia: non un trattato organico secondo la tradizione almeno da Aristotele fino al Rinascimento, ma tentativi, approssimazioni: “assaggi”, appunto. Un libro sincero, quindi, ma non dimesso o marginale: un capolavoro!

«Questo, lettore, è un libro sincero. Ti avverte fin dall’inizio che non mi sono proposto con esso alcun fine, se non domestico e privato. Non ho tenuto in alcuna considerazione né il tuo vantaggio né la mia gloria. Le mie forze non sono sufficienti per un tale proposito. L’ho dedicato alla privata utilità dei miei parenti e amici: affinché dopo avermi perduto (come toccherà loro ben presto) possano ritrovarvi alcuni tratti delle mie qualità e dei miei umori, e con questo mezzo nutrano più intera e viva la conoscenza che hanno avuto di me. Se lo avessi scritto per procacciarmi il favore della gente, mi sarei adornato meglio e mi presenterei con atteggiamento studiato. Voglio che mi si veda qui nel mio modo d’essere semplice, naturale e consueto, senza affettazione né artificio: perché è me stesso che dipingo. Si leggeranno qui i miei difetti presi sul vivo e la mia immagine naturale, per quanto me l’ha permesso il rispetto pubblico. Che se mi fossi trovato tra quei popoli che si dice vivano ancora nella dolce libertà delle primitive leggi della natura, ti assicuro che ben volentieri mi sarei qui dipinto per intero, e tutto nudo. Così, lettore, sono io stesso la materia del mio libro: non c’è ragione che tu spenda il tuo tempo su un argomento tanto frivolo e vano. Addio dunque, da Montaigne, il primo di marzo millecinquecentottanta.»

Michel de Montaigne, Saggi. Al lettore, (trad. Fausta Garavini).