Un gran parterre de Roi ieri sera al Teatro Di Costanzo Mattiello di Pompei. Il Teatro è ubicato nel centro città, praticamente alle spalle del Municipio di Pompei, dove si sono portati facilmente e comodamente Giuria e invitati, tra cui i volti noti erano tanti, che non citiamo soltanto per evitare esclusioni involontarie da incolpevoli vuoti di memoria.
L’incipit di questo articolo di cronaca culturale è doverosamente dedicato alla scelta meteorologica felice e tempestiva, visto che soltanto poche ore prima era stato deciso dagli organizzatori – in primis il Direttore del parco Archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel e Il Sindaco Carmine Lo Sapio – il cambio della Location, originariamente prevista all’interno degli Scavi di Pompei, nell’antica Basilica di epoca romana, ovviamente, però, en plein air.
Ma la location sostitutiva ha comunque ben accolto gli ospiti che hanno potuto apprezzare una delle opere più significative di Bartolo Longo, il Teatro Di Costanzo Mattiello, gradevole spazio tardo-liberty, risalente alla prima metà del Novecento.
La serata, dunque, si è dipanata regolarmente e la cerimonia di premiazione è stata aperta e accompagnata dalla violinista Stella Manfredi e dal bassista e compositore Gigi Castiello, un duo infaticabile.
Fondato da Claudio Cutuli e Vera Slepoj, il Premio letterario “Le pagine della terra”, giunto alla IV Edizione, è dedicato alla letteratura e al romanzo verde e si propone di promuovere la cultura della sostenibilità attraverso la letteratura.
La giuria del Premio, presieduta da Ermete Realacci e da Enrico Vanzina, risulta altresì composta da Gabriel Zuchtriegel, Marco Frittella, Gen. Andrea Rispoli, Marco Cappelletto, Gaetano Cappelli, Barbara Degani, Rosalba Giugni, Giovanni Grasso, Padre Enzo Fortunato, Claudio Gubitosi, Laura Lega, Gen. CA Antonio Pietro Marzo, Clemente Mimun, Vincenzo Pepe, Paolo Possamai.
Essa ha scelto il vincitore sulla base dell’obiettivo che il Premio si propone: dare voce a chi, attraverso la cultura e la scrittura, promuove la necessità di un cambiamento verso un nuovo movimento “gentile” e rispettoso della nostra Madre Terra, non sempre amata, anzi spesso offesa.
La Giuria ha scelto pertanto l’opera “L’inventario delle nuvole” tra la Terna dei finalisti, composta appunto da Franco Faggiani con il premiato “L’inventario delle nuvole” (Ed. Fazi), ma anche da Daniele Rielli con “Il fuoco invisibile” (Rizzoli) e Matteo Righetto con “Sentiero selvatico” (Feltrinelli).
Aggiungiamo per i lettori inoltre che il libro di Faggiani era risultato già vincitore del “Premio Selezione Bancarella 2024”.
Quest’anno, in aggiunta ai tre romanzi selezionati per il Premio, la giuria ha assegnato anche due Menzioni speciali: a Leonardo Becchetti per “Guarire la democrazia. Per un nuovo paradigma politico ed economico” e a Giulio Maria Geluardi per “Farfalle di Pietra”, riconoscendo a loro “il merito di aver saputo catturare e trasmettere il messaggio di sostenibilità e rispetto per l’ambiente.”
Durante la serata, inoltre, è stato anche consegnato ai giornalisti Giuseppe Caporale e Francesco Giorgino il “Premio speciale di Stima Vera Slepoj”.
La manifestazione per il Premio ha ricevuto il sostegno del Comune di Pompei, con una iniziativa concordata tra il Direttore del parco Archeologico di Pompei, convinto sostenitore di un responsabile Ambientalismo “archeologico” e il Sindaco di Pompei, il quale ebbe modo anche di incontrare personalmente Vera Slepoj nota psicologa e scrittrice veneta, morta a Padova appena settantenne nel giugno scorso, dopo avere subito una banale operazione al ginocchio. Vera è stata ricordata con partecipe commozione durante la serata pompeiana.