Thomas Paine, figlio della piccola borghesia britannica, è tra gli ispiratori della Rivoluzione americana e della “Dichiarazione dei diritti dell’uomo”. Trasferitosi a Parigi, sostenne la Rivoluzione francese, che considerava una prosecuzione di quella americana. Le “Osservazioni” sono nella prima parte de “I diritti dell’uomo”.
«Nelle affermazioni iniziali che aprono la Dichiarazione dei diritti vediamo il solenne e maestoso spettacolo di una nazione che, sotto gli auspici del suo Creatore, rende noto il suo mandato di istituire un governo: una scena così nuova e assolutamente ineguagliata nel mondo europeo, che il nome di rivoluzione ne sminuisce il carattere, e che merita piuttosto quello di rigenerazione dell’uomo. Che cosa offrono gli attuali governi d’Europa se non uno spettacolo di iniquità e di oppressione? Che cos’è il governo d’Inghilterra? Non dicono forse i suoi stessi cittadini che esso è un mercato in cui ogni uomo ha il suo prezzo, e in cui la corruzione esercitata a spese di un popolo ingannato è all’ordine del giorno? Non c’è da meravigliarsi, dunque, che la rivoluzione francese venga diffamata. Se essa si fosse limitata alla semplice distruzione di un dispotismo evidente, forse Burke e alcuni altri sarebbero rimasti in silenzio. Essi gridano ora: “Si è andati troppo oltre”, vale a dire, la rivoluzione è andata troppo oltre per loro. Essa guarda in faccia la corruzione, e quella tribù di uomini venali è in allarme. La loro paura traspare dai loro oltraggi, ed essi non fanno che diffondere i lamenti del vizio ferito. Ma da una simile opposizione la rivoluzione francese, anziché soffrire, riceve un omaggio. Più la si colpisce, più ne scaturiscono scintille; il solo timore è che non la si colpisca abbastanza. La rivoluzione francese non ha nulla da temere da questi attacchi: la verità è il suo fondamento, e il tempo la ricorderà con un nome duraturo quanto il proprio.
Dopo aver ricostruito lo sviluppo della rivoluzione francese attraverso le sue fasi principali, dall’inizio alla conquista della Bastiglia, ed il suo affermarsi con la Dichiarazione dei diritti, concluderò ripetendo la fervida apostrofe di la Fayette: “Possa questo grandioso monumento eretto alla libertà servire di monito all’oppressore, e di esempio all’oppresso”.»
Thomas Paine, Osservazioni sulla “Dichiarazione dei diritti dell’uomo”.