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LE CITAZIONI: Mancuso, la democrazia sta degenerando

by Ernesto Scelza
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Vito Mancuso, teologo laico e filosofo, si interroga sulla crisi delle democrazie contemporanee -e di quella italiana in particolare- in uno saggio che tenta di mantenere uno sguardo ottimista e ha per sottotitolo “Breve itinerario di liberazione”.

«La democrazia è il metodo migliore escogitato lungo la storia per garantire la convivenza civile, un metodo per noi giustamente quasi sacro (…). La democrazia però da qualche tempo è progressivamente degenerata in populismo e continuando di questo passo si avvia a trasformarsi in oclocrazia. Per dire “popolo” il greco antico ha quattro termini: laóséthnosdêmosóchlos. Il primo, laós, indica il popolo in senso generico, da qui vengono il sostantivo “laicità” e l’aggettivo “laico”. Il secondo, éthnos, indica un popolo in quanto nazione e concepito come nella sua differenza rispetto ad altri popoli, e da qui vengono il sostantivo “etnia” e l’aggettivo “etnico”. Il terzo, dêmos, designa anzitutto il territorio e poi la gente che vi risiede, quindi la popolazione ordinata in assemblea e dotata di coscienza politica. Il quarto termine, óchlos, è la massa, il volgo, non la plebe (termine che non ha nulla di negativo e che anzi, quando è dêmos rappresenta la forza più preziosa di uno Stato) ma la plebaglia, la folla rozza e spesso violenta a cui interessa solo ciò che i romani chiamavano panem et circenses: “pane” per tenere a bada la pancia e “giochi del circo” e spettacoli vari per tenere a bada la psiche. Ciò di cui l’óchlos si nutre sichiama populismo e il suo esito è quasi sempre la tirannide, come insegna la dottrina dei cicli costituzionali, detta anche anaciclosi, formulata da Platone, schematizzata da Polibio, ripresa da Cicerone e poi da Machiavelli nel rinascimento.

La democrazia, non solo in Italia, si avvia a essere oclocrazia, forse in buona parte lo è già. Da qui scatta la trappola con la sua logica implacabile: noi non possiamo fare a meno della democrazia, ma non possiamo neppure continuare con questa democrazia che forse presto non sarà più tale, che forse già adesso non lo è più, perché il dêmos sta scomparendo e al suo posto arriva l’óchlos, una massa di gente sempre più lontana dalla cultura e sempre più fiera della propria ignoranza. Questa democrazia tanto amata, per la quale molti hanno lottato e non pochi hanno dato la vita (rileggo spesso, commuovendomi ogni volta, le lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana), questa democrazia produce quotidianamente uno sfascio da cui emerge in triste assonanza la nera ombra del fascio.»

Vito Mancuso, Non ti manchi mai la gioia.