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LE CITAZIONI: Whitman, O capitano! mio capitano!

by Ernesto Scelza
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Forse la più nota delle poesie di Walt Whitman, scritta dopo l’assassinio di Abramo Lincoln. Apparsa la prima volta sul “Saturday Post” di New York il 4 novembre 1865, è entrata a far parte della raccolta “Foglie d’erba”.

 

O Capitano! mio Capitano! il nostro viaggio tremendo è finito,

La nave ha superato ogni tempesta, l’ambito premio è vinto,

Il porto è vicino, odo le campane, il popolo è esultante,

Gli occhi seguono la solida chiglia, l’audace e altero vascello;

Ma o cuore! cuore! cuore!

O rosse gocce sanguinanti sul ponte

Dove è disteso il mio Capitano

Caduto morto, freddato.

O Capitano! mio Capitano! àlzati e ascolta le campane; àlzati,

Svetta per te la bandiera, trilla per te la tromba, per te

I mazzi di fiori, le ghirlande coi nastri, le rive nere di folla,

Chiamano te, le masse ondeggianti, i volti fissi impazienti,

Qua Capitano! padre amato!

Questo braccio sotto il tuo capo!

E un puro sogno che sul ponte

Cadesti morto, freddato.

Ma non risponde il mio Capitano, immobili e bianche le sue labbra,

Mio padre non sente il mio braccio, non ha più polso e volere;

La nave è ancorata sana e salva, il viaggio è finito,

Torna dal viaggio tremendo col premio vinto la nave;

Rive esultate, e voi squillate, campane!

Io con passo angosciato cammino sul ponte

Dove è disteso il mio Capitano.

Caduto morto, freddato.

Walt Whitman. O Capitano! mio Capitano!