La convention repubblicana di Milwaukee ha incoronato Donald J. Trump sfidante ufficiale del Presidente Biden. Una tre giorni di feste, show, preghiere, canti patriottici e discorsi sul decino americano causato dai Dem e che solo Donald J Trump può arrestare e far tornare l’America di nuovo grande. Tutto scontato e programmato secondo le grandi kermesse spettacolo della politica americana. Eppure una novità c’è stata. Seppure attesa, non scontata. La scelta di J.D. Vance, fresco senatore federale dell’Ohio, alla carica di Vice Presidente. Una presenza, ma anche una ipoteca sul futuro politico del partito repubblicano, data la sua giovane età.
Trentanove anni, moglie indiana conosciuta alla Law School di Yale, autore di successo. Il suo Elegia Americana, pubblicato in Italia nel 2018, è stato per mesi un bestseller negli USA. J.D. Vance è la reincarnazione del sogno americano. Di estrazione povera, famiglia inesistente: madre tossicodipendente, padre assente. Allevato dalla nonna che confidava nei buoni pasti delle associazioni di assistenza ai poveri. Brillante a scuola, trova nell’esercito la sua seconda famiglia e serve in Iraq, decorato. Torna negli USA, viene accettato alla Yale Law School, una delle più prestigiose Law School degli USA. Si laurea, va a lavorare nella Silicon Valley con un Ventural capital. Veicola pubblicamente le sue idee, contro le élite colpevoli di avere trascurato le classi lavoratrici americane e contribuito ad impoverire la Nazione con la globalizzazione. Si fa portavoce del risentimento delle aree rurali degli USA, che muoiono giorno dopo giorno causa della mancanza di lavoro e dipendenza da alcol e droga. Critica ferocemente Trump, accusandolo di avvelenare la Nazione con i suoi discorsi. E’ contro l’immigrazione, che impoverisce la Nazione e toglie lavoro agli americani.
Poi la svolta Pro Trump. Sino alla scelta come Vice Presidente. J. d. Vance rimane ancora distante dalle idee di Trump, ma si è allineato alla sua retorica di Make America Great Again. Ha appeal. E’ il primo VP millenial. In una nazione disincantata verso la classe politica e con i giovani che non nutrono più l’ottimismo del sogno americano. J.D. Vance is outhere. Io ce l’ho fatta. Ognuno può farcela. Scaltro, ottimo oratore. Deve portare i bianchi ed i giovani disincantati dalla politica alle urne e a coltivare il sogno americano. “IO sono uno di voi. Uscito dal mondo dei diseredati e dai dimenticati dalla politica. Ora sono qua. Credetemi. L’America tornerà grande di nuovo”. Compito nobile, ma insidioso. Ora che è stato scelto, seguiremo le sue prossime mosse elettorali.
Veniamo ora al candidato Donald J. Trump. Condanne per frode e pagamenti ad una porno star con fondi elettorali usati impropriamente, ma soprattutto un tentativo di assassinio ad una settimana dalla Convention Repubblicana non lo hanno scalfito. Provato dopo l’attentato, è stato tirato a lucido ed energizzato dal team repubblicano per la sua apoteosi alla Convention. Ha raccolto almeno in parte il messaggio del Presidente Biden di abbassare i toni e non alimentare lo scontro politico. Non poteva fare altrimenti dopo l’attentato alla sua vita e i noti fatti del 6 gennaio 2021. Lo seguiranno i suoi fans? Difficile prevederlo. Ha parlato del declino americano. Riproponendosi come l’unico in grado di bloccarlo. Ha parlato di una nuova riduzione delle tasse per le grandi corporations e i grandi capitali. Ha ribadito che una volta eletto avvierà una enorme deportazione degli immigrati illegali e dei criminali. Insomma il solito Donald J. Trump.
Ora la convention abbassa i sipari. Si torna alla politica ed alla ricerca dei voti Stato per Stato. Le elezioni si risolveranno negli Stati swing, quelli che di volta in volta passano dai repubblicani ai democratici, ma si risolveranno anche portando a votare i disincantati ed esclusi dalla politica federale. Chi riuscirà a farlo? I repubblicani o i democratici? A giorni sapremo poi il destino di Biden. Rinuncerà a ricandidarsi? Per ora riposa, affetto da Covid. Tra qualche settimana si deciderà.
Di sicuro è un’America in movimento che guarda al futuro con qualche preoccupazione, ma soprattutto pensando ai problemi domestici. Le elezioni USA sono questo: soluzioni dei candidati ai problemi domestici.