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La Preghiera del Marinaio è la NOSTRA preghiera

tutti, donne e uomini, un solo coriaceo equipaggio

by Luigi Binelli Mantelli
42 comments

L’Autore, Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, è capo di stato maggiore emerito delle Forze Armate Italiane.

 

Nella tradizione della Marina Militare Italiana la “Preghiera del Marinaio” viene letta dal più giovane ufficiale di bordo al tramonto, nel corso della cerimonia dell’ammainabandiera in navigazione, oppure al termine della Messa.

È un testo molto toccante per noi marinai e forse anche per chi ha assistito alla sua lettura. La “Preghiera” fu composta da Antonio Fogazzaro nel 1901, su richiesta dell’amico Vescovo di Cremona, Monsignor Geremia Bonomelli. Il titolo originale era “Preghiera Vespertina per gli Equipaggi della Regia Marina da Guerra”. Recitata per la prima volta il 23 febbraio 1902 a bordo dell’Incrociatore Garibaldi, ottenne subito un grande successo tra gli equipaggi della Flotta tanto che nel 1909 era già comunemente conosciuta come la “Preghiera del Marinaio” e ne venne regolamentata la lettura alla cerimonia dell’ammainabandiera in navigazione.

Dopo la morte del Fogazzaro, nel 1911 il manoscritto originale fu consegnato all’Ammiraglio Paolo Thaon di Revel ed è tutt’oggi conservato presso l’Ufficio Storico della MMI.

Nel tempo il testo ha subito alcune modifiche, la prima, con l’avvento della Repubblica, portò alla rimozione di ogni riferimento alla Monarchia Sabauda e più recentemente, a seguito di un esame grafologico del manoscritto originale, laddove si recitava “da questa Sacra Nave armata dalla Patria” era emerso che il Fogazzaro avesse scritto “della” e non “dalla”.

Qui credo opportuno un commento, perché in tanti anni quel “dalla” si era scavato un saldo rifugio nelle nostre menti e ci sentivamo noi, l’equipaggio, coloro che “armavano la sacra Nave”, orgogliosi per questo. “Sacra Nave armata, della Patria” sarà anche più fedele all’originale, ma non ha lo stesso impatto emotivo. L’impressione è che la Patria esiga una sua proprietà esclusiva, e non una partecipazione degli uomini e le donne (presenti da oltre 20anni ormai) che, come suo equipaggio, negli effetti, la armano; un lessico se vogliamo più burocratico. Dunque, la prima riflessione è sul contenuto emotivo, anzi, evocativo della preghiera, che avrebbe consigliato di non dar retta ai grafologi, ma al sentimento dei marinai. Tant’è, le ragioni c’erano tutte per modificare e l’abbiamo fatto, anche se ancora oggi non riesco a dire “della” e sento più vicina e reale la vecchia versione.

“Poca cosa” – dirà qualcuno – eppure chi ha passato tanti anni in mare e ha servito sulle “Sacre Navi”, e condiviso le stesse avventure, la nostra preghiera è una parte non trascurabile del collante che ci rende unici, diversi & coesi, come il navigare, il lavorare insieme, l’affrontare i pericoli che dobbiamo, passando lunghe notti di guardia, per mesi lontani da casa e dalle “care genti”, vegliando sul mare.

In una recente, assolutamente incisiva e brillante intervista a Carmen Lasorella, l’attuale Capo di Stato Maggiore della Marina ha espresso l’intenzione di modificare il testo della preghiera in omaggio alle donne che da 20 anni, appunto, si sono affiancate con onore ai loro colleghi maschi. In pratica la frase «Noi, uomini di mare e di guerra…» suonerebbe «Noi, uomini e donne di mare e di guerra…».

“Mi sembra giusto e doveroso!” Direbbe sempre quel qualcuno, e poi è ancora una volta ben poca cosa a fronte dell’omaggio che è nelle intenzioni!”.

Però invito i miei pochi lettori a pensarci bene. Seguendo questa chiave, quel qualcuno potrebbe dirci “perché allora non rendere omaggio anche ai Sottufficiali, ai graduati, al personale civile”, che effettivamente dal 1901 non sono menzionati nelle parole che seguono «Noi, uomini di mare e di guerra, Ufficiali e Marinai d’Italia…». È qui il nodo da sciogliere, vogliamo rispettare l’opera d’arte, con tutte le sue assonanze evocative, o vogliamo fare burocrazia, anzi, meglio, vogliamo strizzare l’occhio al politically correct e all’inclusività, oggi di gran moda?

Nel primo caso non dovremmo toccare nulla, considerando che il termine ‘uomini’ è usato, nella mia percezione, in accezione onnicomprensiva, così come ufficiali e marinai, una specie di sineddoche, la parte per il tutto, per intendere l’equipaggio che arma una nave. Se invece vogliamo modificare avendo a mente il politically correct, l’inclusività di genere, signori, ci addentriamo in un campo minato, perché la Preghiera del Marinaio in questa ottica è davvero poco modaiola: è guerriera, parla di guerra, non di pace, di terrore sul nemico, non di comprensione e pietà, e poi, siamo sicuri che i generi di uomo e donna siano onnicomprensivi oggi, e tra 50 anni? Se rifiutiamo di leggere le opere d’arte (perché di questo si tratta) nel tempo e nel contesto in cui sono nate ne facciamo scempio, se diamo ragione alla cancel culture dei c.d. WOKE e leggiamo le parole del Fogazzaro immergendole nella cultura e nella moda corrente dovremmo stravolgerle completamente, mettiamo le mutande al Giudizio universale di Michelangelo, e chi s’è visto s’è visto.

Lo so, non è molto attualizzata, ma è la NOSTRA preghiera, quella che recitiamo da più di centovent’anni senza mai sentire, lo dico sinceramente per quel che mi riguarda, che fosse discriminante per donne e uomini, sottufficiali graduati e personale civile della Marina, anzi, sentendoci tutti, donne e uomini, un solo, determinato e coriaceo equipaggio.

Pertanto, scusate se, con tutta la stima e l’orgoglio per il prezioso apporto che il personale femminile ha dato alla Forza Armata, a tutte le Forze Armate per dire la verità, sono fermamente contrario ad ogni ulteriore modifica alla nostra preghiera e mi scuserete se in futuro continuerò a recitarla così:

Noi, uomini di mare e di guerra, Ufficiali e Marinai d’Italia, da questa Sacra Nave armata dalla Patria, leviamo i cuori!

42 comments

Jose Giannino 19 Luglio 2024 - 14:21

Se si va dietro alle mode, ciò che viene detto e scritto oggi, sarà cambiato domani, variare il testo originale è sempre un errore, speriamo che non venga a mente a qualcuno di mettere anche i nomi di genere con asterisco, ci potremmo trovare con qualche problema

Amm. Isp. Capo ( r) Marco Manfredini 19 Luglio 2024 - 14:37

Concordo

Piero 19 Luglio 2024 - 16:08

Bravo Gigi

Piero Enzo Moruzzi 21 Luglio 2024 - 12:46

Bravo Gigi, la Preghiera del Marinaio di Antonio Fogazzaro non si tocca! E poi, da cremonese, mi è piaciuto il tuo ricordo del vescovo di Cremona, monsignor Geremia Bonomelli, che l’ha sponsorizzata.

Salvatore teja ammiraglio ispettore capo 19 Luglio 2024 - 16:29

Io concordo

LGT. GUIDO CORVINO 19 Luglio 2024 - 17:51

Parole SANTE AMMIRAGLIO CONCORDO CON IL SUO PENSIERO GUIDO

Arrigo Riva 19 Luglio 2024 - 18:11

Pienamente d’accordo

Arrigo Riva 19 Luglio 2024 - 18:12

Condivido al 200%

Nicola Pavone 19 Luglio 2024 - 18:39

Concordo. La preghiera del marinaio non può e non deve essere soggetta a rifacimenti burocratici, né si comprende perché l’idea della modifica sia stata presentata come argomento di apertura di una ottima intervista del CSMM

Giovanni Milo 19 Luglio 2024 - 20:37

Grande Ammiraglio concordo pienamente con le sue parole e condivido l’idea di lasciare le cose come stanno altrimenti perderemo anche quella emozione che ci ha unito e ci unisce

Salvatore Ruzittu 20 Luglio 2024 - 15:48

concordo.

Fernando Antonio CAFORIO 19 Luglio 2024 - 20:46

Gentile Ammiraglio,
Concordo pienamente col suo pensiero. La preghiera fu pensata e scritta in virtù di quelli che erano i sentimenti più fulgidi dell’epoca. Oggi per noi è come avere tra le mani un antico manoscritto del quale, per rispetto e riverenza non si dovrebbe modificare neanche una virgola.

Mario Tarabbo 19 Luglio 2024 - 21:11

La preghiera del marinaio non deve essere cambiata sul perché oggi così si vuole.
Per “uomini” si intende il “genere umano” che è onnicomprensivo.

G D 19 Luglio 2024 - 21:41

In Marina si arruola sempre meno gente e molti di quelli che si arruolano, di ogni ruolo, dopo un po’ vanno altrove. Abbiamo strutture fatiscenti. La gente viene trasferita in altre sedi anche dopo il 50esimo anno di età con tutti i problemi derivanti dal trasferimento di una famiglia, per chi ancora ce l’ha. Gli stipendi sono bassi specie per vivere in città come Roma. Ecc ecc.
Mi chiedo che priorità ha la preghiera del Marinaio rispetto a ciò che ho scritto prima, cose che più che pregare fanno bestemmiare.

Vincenzo De Fanis 20 Luglio 2024 - 17:11

Concordo pienamente.

Luigi BINELLI MANTELLI 21 Luglio 2024 - 12:40

Da sempre ho sostenuto che la qualità della vita tra le diverse FFAA è decisamente a sfavore dei Marinai, ma è assai difficile farlo capire in ambito interforze. Mi sono sempre battuto in qesto senso ma se non si aumenta l organico e non si prende coscienza dei disagi del personale imbarcato l soluzione resta lontana. Anche l attuale dirigenza MM è fortemente impegnata sul supporto al personale.
Questo non vuol dire che non si debba dibattere anche di temi che pur essendo marginali non sono trascurabili per sostenere le nostre peculiarità che poggiano su robuste tradizioni. Apprezzo comunque che Lei abbia sollevato il problema che è indubbiamente centrale.

Bruno Catozzi 19 Luglio 2024 - 22:44

Concordo pienamente

Giorgio Vittori - ex Uff.le di Marina - figlio di Uff.le di MM 20 Luglio 2024 - 7:44

È evidente che uomini riguarda il genere umano.
Ufficiali e marinai come a dire equipaggio.
E infine per me è armata dalla Patria.

Punto.

⚓⚓⚓🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹

La preghiera del Marinaio è sempre stata adeguata ai tempi, amata dagli equipaggi, un simbolo pieno di energia.
Modificarla non ha serie motivazioni, sarebbe strumentalizzata, fonte di polemiche.
Che senso ha?

Lasciamola vivere così com’è

Contrammiraglio Ottavio Rutigliano 20 Luglio 2024 - 8:05

Concordo pienamente con quanto espresso dal mio Capo Corso Gigi Binelli Mantelli: la Preghiera del Marinaio non si cambia!

Marco Corvaglia - Corso Invicti 20 Luglio 2024 - 8:12

Grande Ammiraglio.
La tua intelligenza – da ‘ intelligere’ – ed il tuo equilibrio non si smentiscono MAI.
La recito tutte le sere insieme alle mie preghiere nell’unica versione che mi è stata insegnata in quel lontano e sempre presente 3 Marzo 1977.
Grazie

Ermogene Zannini 20 Luglio 2024 - 8:51

Concordo pienamente

Piero Mattirolo 20 Luglio 2024 - 9:34

Concordo

Alberto Mantini Marinaio 20 Luglio 2024 - 9:44

La Preghiera del Marinaio non va cambiata di una virgola. Essa, recitata così come è stata composta, rispecchia totalmente quello che ogni Marinaio sente nel cuore.

C. A. ca Giuseppe Genovese 20 Luglio 2024 - 10:16

Concordo

Sergio 20 Luglio 2024 - 10:39

Io lo letta tante tante volte in navigazione ed in porto, e durante la fine delle celebrazioni
Ed è sempre stata un’emozione

Ennio Piantini 20 Luglio 2024 - 10:59

Concordo in toto

Paolo Bembo ( C. A. Ris) 20 Luglio 2024 - 11:12

Non posso che concordare nella forma e nella sostanza. Fratelli e sorelle d’Italia nel nostro inno avrebbe lo stesso suono falso e comunque, stante l’andazzo attuale, non inclusivo. Non tocchiamo ne’ ritocchiamo opere d’arte d’epoca che non ce n’è bisogno. Spero che l’idea balzana di modificare la preghiera del marinaio resti solo un’idea balzana, rapidamente cassata dalla Storia

Giovanni Valsecchi Corso Poseidon 1966-1969 20 Luglio 2024 - 11:52

Sono totalmente d’accordo con Gigi! La Preghiera del Marinaio e’ scolpita nella mia memoria, per averla recitata e ascoltata centinaia di volte nei miei indimenticabili anni al Morosini, ed e’ incastonata fra i ricordi piu’ belli e sentiti! Che senso avrebbe cambiarla? Tra qualche anno, ripensandoci, ci si pentirebbe del cedimento ad una moda passeggera.

Nicola Saracino 20 Luglio 2024 - 11:52

Ammiraglio, mi associo al Suo pensiero con totale adesione e con gratitudine.

Franco 20 Luglio 2024 - 13:09

Gigi certamente d’accordo il pensiero, lo scritto di chiunque si può commentare essere d’accordo o no ma nessuno può manipolarlo !

Giovanni Valsecchi Corso Poseidon 1966-1969 20 Luglio 2024 - 13:27

Sono totalmente d’accordo con Gigi! La Preghiera del Marinaio e’
scolpita nella mia memoria, per averla recitata e ascoltata centinaia di volte nei miei indimenticabili anni al Morosini, ed e’ incastonata fra i ricordi piu’ belli e sentiti! Che senso avrebbe cambiarla? Tra qualche anno, ripensandoci, ci si pentirebbe del cedimento ad una moda passeggera.

stefano zanetti 20 Luglio 2024 - 13:37

Sono perfettamente d’accordo che la Preghiera del MARINAIO ,che ha lasciato un’impronta INDELEBILE nella mia vita , NON VA TOCCATA ASSOLUTAMENTE

Guido Mondino 20 Luglio 2024 - 14:18

La preghiera del marinaio la recitavo fin da bambino, insegnatami da mio padre ufficiale di Marina, e non solo quando andavo a scorrazzare sulle navi del dopo guerra. Ogni sera.
Modificarla ora, sarebbe come cambiate il Pater Noster che parla solo di remissione dei debiti e tralascia altre cose. E’ una tradizione. Del resto una donna in divisa resta un ufficiale o marinaio, due termini della lingua italiana che non contemplano una differenziazione tra i generi (ufficiala/ufficialessa o marinaia non esistono). Trovo sarebbe un gran peccato modificarla anche perché, più si cerca di essere precisi, e più si finisce per escludere qualcuno.

Mario G. Fumagalli 20 Luglio 2024 - 14:18

Gigi concordo pienamente con il tuo pensiero. Sono stupefatto da questa iniziativa incomprensibile

Diego Rivoli Corso Poseidon 66'69, Coll. Nav. Morosini 20 Luglio 2024 - 14:33

Concordo pienamente..

C.F. (AN) Fabio Fabiani 20 Luglio 2024 - 15:10

Concordo
Non si “ritoccano” le opere d’arte
Valori morali e tradizioni devono essere rispettate, mantenute e difese
La preghiera deve rimanere così come è stata scritta

Luigi Fabbrini Marinaio e Sommergibilista 20 Luglio 2024 - 16:03

Gigi, concordo, la preghiera è questa e non deve essere modificata per seguire i tempi. I brividi che sento ancora oggi, sono gli stessi che sentivo al tramonto a bordo delle nostre navi “…armate dAlla Patria…”

Andrea Mucedola 20 Luglio 2024 - 17:41

Concordo pienamente con l’ammiraglio Binelli Mantelli .. questo voler modificare a tutti i costi una preghiera che da se include tutti coloro che sono marinai non ha senso .. Uomini va letto come umanità non come genere maschile … gli uomini e el donne della Forza armata non necessitano di questi incisi

Luciano Dassatti 20 Luglio 2024 - 18:26

Caro Gigi e cari Amici Marinai tutti, come non essere d’accordo con tutte le argomentazioni riportate? Nella nostra Preghiera ci sono contenuti che decisamente vanno, da sempre, oltre ogni moderna politically correctness, per come è stata pensata dal Fogazzaro, per come è stata metabolizzata da mille generazioni di Marinai nella sua profonda e umana poetica, nel “senso” (sentimento) che richiama, nella sua capacità evocativa, nel suo abbraccio a tutti i figli di Marina, alle loro famiglie ed alla più grande Famiglia Italiana, nella sua universalità…
Se poi osserviamo la ritmica della Preghiera, con la sua propria musicalità, ben presente nel Fogazzaro, per quanto era poeta, troveremmo dissonante e fuori tempo (musicale) ogni variazione.
Su “nave armata della Patria” e “nave armata dalla Partria….esprimono due concetti del tutto diversi: “della” indica “proprieta’ “ e sembra sottendere un rapporto di “comodato d’uso” tra la Patria e i Marinai, con “armata” usato come aggettivo; nella seconda accezione, con “armata”, participio passato nella forma verbale passiva, vedo sottinteso un “affidamento amorevole” della nave “armata dalla Patria” ai suoi figli-Marinai, con tutta un’intensità ben diversa delle due formulazioni: credo che il Fogazzaro valorizzerebbe questa seconda ipotesi.
Anch’io continuerò a recitare la nostra preghiera come è stata composta in origine da un poeta, non da un burocrate.

CLAUDIO TEDESCHI 20 Luglio 2024 - 22:46

Caro Gigi, concordo in pieno con le tue parole. La moda fluida del politicamente corretto può andare bene per i politici ondivaghi per natura. Non per coloro che servono la Patria in armi, con sacrificio ed a rischio della vita. La versione che ci ha accompagnato in collegio e per molti noi nella vita professionale non deve e non “può” cambiare “con il cambiar della marea”.

Fabrizio Cherici 21 Luglio 2024 - 1:18

Manomettere la nostra Preghiera per uno squallido politically correct sarebbe un inammissibile scempio e uno schiaffo ad intere generazioni di Uomini di mare. La nostra Preghiera non si tocca!

Don Daniele, Marinaio Cappellano Militare 21 Luglio 2024 - 6:57

Recitarla ogni sera dei miei 16 di imbarco, mi ricordava il significato del mio essere a bordo, del mio servizio ed il legame che mi univa a tutto l’equipaggio. Nei tramonti tropicali, nel monsone dell’Oceano Indiano, nelle S. Messe celebrate a terra per S. Barbara, mi legava alla mia famiglia lontana. Ogni sera è la mia preghiera. Temo che burocrati, marinai da scrivania e intellettuali vari, alla ricerca del consenso e dell’omologazione, ne faranno scempio. Noi la difenderemo e cercheremo di trasmetterla alle future generazioni di marinai così com’è, perché anch’essi ne siano sostenuti e motivati nei pericoli e nella fatica. Dio vi benedica tutti.

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