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Speciale Bagnoli 3: l’intervento del sindaco Manfredi

in occasione della firma del protocollo d'intesa col Governo

by Redazione
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Pubblichiamo di seguito, come diramato dall’Ufficio Stampa del Comune di Napoli, l’intervento del Sindaco e Commissario di Governo Gaetano Manfredi, in occasione della firma del protocollo d’intesa con il Governo.

 

Presidente Meloni

Ministro Fitto

Ministro Sangiuliano

Presidente De Luca

Prefetto Di Bari che sta seguendo con grande cura ed attenzione le questioni della città e del quartiere di Bagnoli,

Autorità tutte

 

Introduzione:

Voglio innanzitutto ringraziare la Presidente Meloni ed il Ministro Fitto per la loro presenza nella nostra città e dare loro il benvenuto a nome mio e di tutti i napoletani. La vostra presenza in questo luogo significa molto per Napoli e dimostra l’attenzione che il governo riserva alla lunga vicenda dell’area ex-Ilva di Bagnoli, per la quale oggi viene affrontata una importantissima fase.

Ho assunto il ruolo di Commissario di Governo in qualità di Sindaco di Napoli da poco più di due anni. Ma la storia della chiusura della fabbrica e della bonifica e riqualificazione di quest’area dura dal 1992, più di 30 anni di attesa.

E’ superfluo fare retorica sulla vicenda e poco rispettoso per un territorio ed una comunità che troppe volte ha visto istituzioni proclamare la svolta per questo quartiere. Bagnoli è un quartiere fortemente identitario. Un luogo unico per il suo valore naturalistico, che ha convissuto con una grande fabbrica per quasi un secolo, costruendo una comunità che ha vissuto di quella fabbrica, orgogliosa della modernità che rappresentava e del lavoro che produceva (10.000 posti diretti + indotto). Un orgoglio che è andato oltre Bagnoli, in tutta Napoli. La fabbrica ha rappresentato un pezzo di storia della nostra città, che oggi dobbiamo anche preservare. Solo dalla memoria si può costruire il futuro. Come sta facendo il Commissariato insieme alla Soprintendenza archivistica che ha messo in sicurezza l’intero archivio storico dell’Ilva, 5 km di archivi e oltre 30mila fotografie. Ma la comunità di Bagnoli con la chiusura della fabbrica, si è ritrovata delusa, smarrita e tradita, e da 30 anni vive il tormento ed il logorio di una rinascita promessa ma mai concessa. Ermanno Rea nella Dismissione dice ad un certo punto che Bagnoli tende ad assomigliare ad un paese, lontano dalla metropoli, “un remoto spicchio di umanità a se stante, un’isola senza bandiera. D’altronde si era così tanto identificata con la fabbrica che, alla scomparsa di questa, era diventata automaticamente un nulla, un non-luogo, un’assenza. Soprattutto di futuro.” E poi si chiede: “C’è qualcosa di più volatile della speranza? Era stata a lungo di casa a Bagnoli, grazie alla fabbrica. Poi di colpo, aveva traslocato e di lei non si era saputo più nulla.”

Oggi stiamo lavorando per ricostruire la speranza.

Voglio però tenermi lontano da toni eccessivi, perché questo quartiere non sopporterebbe una nuova disillusione, ma preferisco utilizzare dati e fatti per evidenziare l’importanza di questa giornata e dell’atto istituzionale che andremo a sottoscrivere. Ripercorro e riporto i passaggi recenti per ricostruire l’importanza del passaggio che le istituzioni compiono oggi:

L’area, il masterplan, l’organizzazione attuale (commissario, invitalia):

L’area di rilevante interesse nazionale Bagnoli-Coroglio, che si estende su circa 250 ettari, è situata nella X Municipalità a ovest del Comune di Napoli. Fino al 1991, l’area era occupata dal complesso siderurgico Ilva. La strategia per la riconversione dell’area prevede la valorizzazione delle qualità paesaggistiche di Bagnoli attraverso un restauro ambientale, in cui inserire nuove realizzazioni destinate ad attività terziarie e residenziali, attività di ricerca ed ad alta tecnologia. L’obiettivo è creare un grande sistema di attrezzature per il tempo libero, lo sport e il godimento della natura. L’area occidentale ha infatti una chiara vocazione verso il terziario avanzato e il leisure, come dimostrato dalla presenza di numerosi attrattori, prestigiose sedi universitarie e centri di ricerca, attività sportive.

Il Masterplan del progetto Bagnoli è stato approvato dal Commissario Straordinario. La legge speciale per Bagnoli (art. 33 DL n. 133/2014) affida infatti al Commissario, insieme al Soggetto Attuatore Invitalia Spa, il compito di realizzare, con fondi pubblici, gli interventi di bonifica e quelli di urbanizzazione.

L’area di interesse nazionale Bagnoli-Coroglio, con 250 ettari di territorio e 14 km² di area marina, è al centro di una delle operazioni di risanamento ambientale e rigenerazione urbana più importanti d’Europa. Destinata a diventare un polo per gli investimenti, sia pubblici che privati, il Masterplan si fonda un investimento di oltre 2 miliardi di euro nei prossimi 10 anni tra pubblici e privati.

Il Masterplan prevede la realizzazione di una nuova parte di città, basata sui più innovativi principi progettuali, che coniuga sostenibilità, transizione energetica, green e blue economy, alta formazione e ricerca. Al centro dell’area vi è il Parco Urbano, un’area verde di oltre 100 ettari pensata per diventare il cuore verde della città. Qui si integrano le diverse funzioni del quartiere, con residenze, servizi, strutture ricettive e altro ancora, progettati per armonizzarsi con l’ambiente circostante.

Il nuovo quartiere si affaccia sul golfo di Pozzuoli, offrendo un waterfront di circa 2 km attrezzato per godere del mare. Questo spazio unisce la vita urbana alla bellezza naturale, promuovendo uno stile di vita che valorizza la qualità e la connessione con la natura.

L’attuazione del Programma è affidata a Invitalia, (Bernardo Mattarella) che è anche proprietaria dei terreni. Il Commissario Straordinario, attraverso procedure semplificate approva i progetti e rilascia le autorizzazioni edilizie per l’attuazione degli interventi pubblici e privati a Bagnoli.

Lo stato dei fondi e il ruolo della cabina di regia, del ministero e del governo:

Già a partire dal 2020, la sottoscrizione di un Accordo di Programma tra il Ministero dell’Ambiente, il Commissario Straordinario e Invitalia, ha determinato lo stanziamento di circa 480 milioni di euro.

Con il D.L. n. 60/2024, grazie all’impegno e all’attenzione profusa dall’attuale governo e dal ministro Fitto in particolare che ringrazio, è stato coperto il fabbisogno complessivo necessario per completare l’intero programma, per ulteriori 1.218 milioni di euro. Sono questi i fondi di cui oggi definiamo il dettaglio dell’impiego, attraverso la sottoscrizione del protocollo con la Presidenza del Consiglio.

Grazie quindi a questi consistenti investimenti statali, alla disponibilità di progetti immediatamente cantierabili e a procedure semplificate, sarà possibile accelerare la realizzazione degli interventi pubblici delineati nel programma, quali la bonifica ambientale sia a terra che a mare, la costruzione di infrastrutture, strade e aree verdi.

Abbiamo quindi circa 1,7mld di euro che si stanno utilizzando e si utilizzeranno nei prossimi anni per procedere con una roadmap ben chiara di investimenti pubblici, a cui si affiancheranno investimenti privati attratti dal valore di questo luogo.

Per costruire una roadmap chiara e dettagliata e quindi una strategia efficace di utilizzo dei fondi a disposizione è stato essenziale il lavoro fatto negli ultimi mesi dalla Cabina di Regia. Ancora una volta il coordinamento del ministro Fitto è stato prezioso in questa direzione.

Come abbiamo deciso di muoverci:

  • I 480 milioni già disponibili prima del DL60/2024 sono stati concentrati per tre scopi:
    • la bonifica dell’amianto che e stata completata
    • per completare la bonifica a terra. Sono ad oggi tutti già impegnati, con procedure di selezione di operatori economici già completate, e con lavori in corso o in fase di attivazione entro il 2024. Quindi le imprese esecutrici sono già al lavoro o stanno per avviare i lavori per realizzare tutte le bonifiche a terra. (Vianini, Eni, Greenthesis). Così come si sta realizzando la rete e le cabine elettriche da Enel Distribuzione e Terna.
    • Per completare la progettazione di tutti gli interventi; abbiamo quindi già disponibili o in fase di completamento i progetti definitivi (tutti gli interventi saranno in appalto integrato quindi l’esecutivo viene redatto con i lavori) di tutte le bonifiche, sia a terra che a mare, e delle infrastrutture a terra (trasporti, sistema idrico ed elettrico), il progetto del waterfront e del parco urbano. Tutti i progetti hanno già in corso ed in fase di completamento la VIA, quindi di tutte le autorizzazioni. Da precisare che per la bonifica a mare è in fase di approfondimento la soluzione tecnica che prevede la rimozione parziale della colmata. Questa analisi consentirà di procedere nel modo più efficiente e rapido possibile
  • I 1.218 mln resi disponibili dal DL60/2024, progettati con i fondi precedenti, saranno utilizzati quindi per i lavori da completare tra 2029 e 2031 relativi a:
    • bonifica a mare e realizzazione della spiaggia (entro il 2031)
    • infrastrutturazione dell’area viarie ed idrauliche, (entro il 2030)
    • parco urbano (entro il 2029)
    • water front (entro il 2031).

I trasporti esterni

A questo quadro vanno aggiunti gli interventi legati all’accessibilità dell’area:

  • collegamento su ferro con la linea 6, in corso la progettazione dell’estensione verso Bagnoli (che verrà inaugurata domani)
  • collegamento su gomma con il sottopasso per il collegamento alla Tangenziale, classificato come opera prioritaria nel DL 140 Campi Flegrei.

Il tema della colmata

Va evidenziato come il DL60/2024 abbia aperto alla possibilità di completare la bonifica a mare senza la rimozione totale della colmata. Questa opportunità, molto concreta ed efficace, ha consentito nella fase di progettazione di approfondire questa opportunità e ciò potrà semplificare le lavorazioni ad accelerare quindi la tempistica di completamento della bonifica. L’approfondimento in corso non determinerà scostamenti invece nell’avvio lavori, che trarranno vantaggio di una ottimizzazione delle fasi.

La bonifica dai contenziosi

Voglio sottolineare in particolare il grande lavoro svolto dalla struttura commissariale nel completare quella che chiamiamo bonifica amministrativa, legata al superamento dei numerosi procedimenti civili in corso, in piedi da diversi anni e per importi miliardari che bloccavano gli investimenti privati. La svolta negli ultimi 2 anni ha consentito di potersi liberare dall’incertezza di questi procedimenti e di poter pianificare le procedure di investimento di cui da oggi possiamo discutere.

Patto sociale per il lavoro

E’ inoltre essenziale lavorare con la comunità locale, perché possa contribuire alle scelte e al lavoro per la riqualificazione dell’area, che non deve essere calata dall’alto ma percepita come un’operazione vicina ed inclusiva. In quest’ottica abbiamo lavorato ad un patto per il lavoro perché i bagnolesi possano essere coinvolti con il lavoro, anche interloquendo con il Ministero del Lavoro.

I primi investimenti

In questi due anni abbiamo provveduto anche sbloccare i primi investimenti esterni utilizzando i poteri commissariale per l’accelerazione dei procedimenti amministrativi.

  • Realizzazione di una marine farm da parte della stazione zoologica Anton Dohrn con laboratori, aree di produzione e di divulgazione scientifica nei 6 e 3 Bicchieri (vecchi impianti di raffreddamento di archeologia industriale) in corso di realizzazione con un investimento complessivo di circa 10 milioni
  • Realizzazione del Parco Tecnologico dell’Ambiente da parte di un consorzio privato di circa 90 milioni. Laboratori, aule per la didattica, incubatori per startup e spinoff, servizi avanzati, servizi per il territorio. Cantiere aperto in questi giorni
  • Ricostruzione delle volumetrie di Città della Scienza distrutte dall’incendio del 2013 con arretramento dal fronte mare. Autorizzazione urbanistica già rilasciata e in fase di definizione la permuta dei suoli con Invitalia.
  • Realizzazione di due aree parcheggio, quale uso temporaneo delle superfici interessate, nell’area di Coroglio. I lavori si avvieranno entro il 2024.

La porta del parco già adoperata per fini culturali

Ancora voglio segnalare la grande voglia di riappropriarsi di questi luoghi da parte dell’intera città di Napoli, una bella dimostrazione dell’entusiasmo che potrà generare realizzare tutto quello che stiamo immaginando oggi. Ne abbiamo avuto l’evidenza dalla risposta che hanno avuto iniziative di riutilizzo dell’edificio che oggi ci ospita. La convenzione fatta con Invitalia, che ringrazio, per usare l’Auditorium della Porta del Parco ci ha consentito di organizzare eventi che hanno generato una grande risposta nella nostra comunità e questo è stato davvero emozionante.

Conclusioni

Infine, non voglio venir meno alla promessa fatta all’inizio, e non voglio usare toni trionfalistici. Ma oggi, come mai prima d’ora, non abbiamo incertezze sulla roadmap. Non abbiamo nessun punto per il quale chiedersi “dovremo vedere poi come fare per…”. Oggi definiamo una roadmap robusta, affidabile, che potrà portarci al definitivo rilancio di quest’area e come chiedeva Ermanno Rea, potrà consentirci di riportare la speranza a Bagnoli e nell’animo dei suoi cittadini.