Genova, 25 giugno 2024. Assemblea di Assagenti. “I rischi che incombono sul traffico mondiale via mare, hanno una potenzialità devastante per l’assetto geopolitico del pianeta e per la capacità di innescare reazioni a catena nel campo dell’approvvigionamento di cereali, soia, riso e prodotti agroalimentari per popolazioni che non possono farne a meno, nonché nella fornitura di energia”.
Questa la principale indicazione emersa, che pone l’accento sulla sottovalutazione delle soglie di pericolo legate alla possibile chiusura dei choke point, ossia le strozzature strategiche attraverso le quali transita più dell’80% del traffico marittimo di merci, materie prime e prodotti finiti.
Paolo Pessina, Presidente dell’Associazione genovese degli agenti e dei raccomandatari marittimi: “Con Suez di fatto aperto solo al traffico delle navi che raggiungono Gedda e i porti della costa occidentale della penisola saudita, anche solo un’altra crisi in stretti strategici come quello di Hormuz attraverso il quale transita il 20% del petrolio del mondo, oppure dello stretto di Malacca, vitale per i traffici da e per la Cina e per il subcontinente asiatico, l’economia mondiale rischierebbe di collassare con un salto nel vuoto per interi Paesi se non per interi continenti”.
Al riguardo l’Ammiraglio Sergio Biraghi, già Capo di Stato Maggiore della Marina, ha presentato lo studio elaborato dal Centro Giuseppe Bono. I dati evidenzierebbero il pericolo di carestia in molti Paesi africani e il rischio di entrare in una fase recessiva internazionale.
Ma i pericoli correrebbero di pari passo con le opportunità. Cioè con il recupero della centralità del Mediterraneo. Con la crisi di Suez e degli approvvigionamenti di componentistica e prodotti dall’Estremo Oriente, un massiccio reshoring, ovvero un riposizionamento di attività industriali nel bacino del Mediterraneo, pare stia diventando realtà.
Una lettura riproposta dal Presidente di Federagenti, Alessandro Santi, dal Presidente di Assagenti, Paolo Pessina, dal Presidente di Federacciai, Antonio Gozzi, dal Sottocapo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio Berutti Bergotto, e dal Vice Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, Ammiraglio Sergio Liardo.
Il Ministro Nello Musumeci ha poi sottolineato come la nuova Europa dovrà spostare a sud, verso il Mediterraneo, il suo asse di interesse. E in quest’ottica il Piano del Mare che l’Italia si è impegnata a mettere a punto diventerà un fattore vincente.