Le europee 2024 si sono appena concluse e sono già partite le regionali 2025, almeno in Campania. A dirla tutta erano iniziate già da tempo, ma i protagonisti stavano aspettando l’esito delle europee per poter uscire allo scoperto. Non perché temessero vere sorprese. Il successo personale di Fulvio Martusciello, coordinatore campano di Forza Italia, protagonista da tanti anni della politica regionale e al suo terzo mandato europeo, era atteso. Voto più, voto meno. Atteso e determinante per il risultato generale forzista come per l’equilibrio della coalizione di centrodestra. Anche la vittoria napoletana del campo largo sotto l’egida federativa del sindaco Gaetano Manfredi, il cosiddetto modello Manfredi, era prevista. Forse non nel dettaglio della ripartizione dei voti tra Pd, 5Stelle e Verdi-Sinistra che si è registrata, ma era prevista. Già, perché sono Martusciello e Manfredi i veri protagonisti della campagna per Palazzo Santa Lucia.
Martusciello lo ha detto chiaramente alla stampa: se mi chiamano, accetto “con grande disponibilità”. Basta centrosinistra (cioè De Luca) e basta candidati di centrodestra che giocano a perdere (cioè Caldoro). E niente autonomia differenziata. Sintetico e pragmatico come nello stile del personaggio, ma un vero programma politico.
Manfredi non è stato così esplicito, anche lui in ossequio al proprio stile. Però ha parlato del “peso dei sindaci nelle scelte dei partiti”. Dell’indispensabilità del campo largo, di cui è il federatore per eccellenza, “per poter essere competitivi alle regionali” (mentre De Luca è contrario). Si è detto a disposizione purché sul suo nome ci sia unità. Si riferiva alla presidenza dell’Anci ma… capisci a me.
Magari stiamo sbagliando. Magari Martusciello ricoprirà una carica importante in Europa e cambierà i suoi programmi. Magari Manfredi farà di nuovo il sindaco di Napoli. Magari abbiamo sognato il tram elettrico. Però pensate se accadesse davvero. Dopo ben tre tornate elettorali con gli stessi candidati, quindici anni tra De Luca e Caldoro (mica pizza e fichi), finalmente aria nuova a Santa Lucia. Era ora.