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Il voto europeo nel Mezzogiorno

by Pietro Spirito
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Nella Circoscrizione meridionale va notato innanzitutto un risultato di partecipazione al voto decisamente inferiore al valore nazionale, di poco inferiore al 50%: al Sud si arriva al 43,7% in deciso calo rispetto al 48,3% delle passate europee. Nella Circoscrizione delle Isole si arriva al 37,7%, dato che però è molto vicino a quanto accadde alle passate europee (37,2%).

L’astensionismo rappresenta una costante presenza nel territorio meridionale, ma stavolta, come del resto per la intera Italia, il segnale di distacco dei cittadini dalla politica è talmente ampio che costituisce in qualche modo l’urlo estremo di disagio prima dell”inverno politico. Non è stato per niente percepito dagli elettori il momento istituzionale delicato per le regioni meridionali, con la riforma della autonomia differenziata che avanza ormai a tappe forzate verso un destino di aumento delle diseguaglianze. Questa è la principale sconfitta che viene al Mezzogiorno da questa competizione elettorale. La bassa partecipazione al voto nel Mezzogiorno testimonia una scarsa analisi strategica sulle opzioni prioritarie che servono al futuro delle regioni meridionali.

Veniamo ai dati sui voti espresso e cominciamo dalla Circoscrizione meridionale. Il partito democratico si afferma come prima forza politica nella Circoscrizione meridionale, con il 24,4%, tallonato da Fratelli d’Italia con il 23, 6%. In netto calo il Movimento 5 Stelle, che proprio nel territorio meridionale aveva la sua roccaforte più solida, e che ora chiude al 16,8%. Il voto della Circoscrizione meridionale è molto più frammentato rispetto alle altre circoscrizioni.

Tutt’altra storia viene dalla analisi del voto nella Circoscrizione delle Isole. Anche in questo caso il voto è meno polarizzato rispetto al centro nord. Al primo posto si colloca Fratelli d’Italia, con il 21,3%. La sorpresa viene da Forza Italia che si colloca al secondo posto con il 20,2%, seguita da Pd e M5S, rispettivamente con il 16,8% ed il 16,2%. Il Partito Libertà di Cateno De Luca, inesistente nel resto del Paese, nelle Isole raggiunge il 5,9%, a testimonianza della sua caratura regionale.