L’avrete certamente visto tutti il video che da ieri, ben prima che apparisse in tv, ha iniziato a girare sui social. Giorgia Meloni si avvicina con passo rapido e deciso, un po’ da cow-boy, a Enzo De Luca e nello stingergli la mano si presenta: “…la stronza della Meloni”. E lo lascia lì, chiaramente interdetto, proseguendo i suoi saluti.
Ebbene, tanto di cappello a Giorgia Meloni. In quattro parole, letteralmente quattro, ha detto tutto. E non conta se siamo d’accordo o meno su chi sia lo sciocco, per usare un eufemismo, in questa vicenda. Bello, pensavi che mi fossi dimenticata di quando a febbraio dicesti in pubblico (ma non me lo dicesti in faccia come sto facendo io ora) “lavora tu, stronza”? Ora ti faccio vedere con chi hai a che fare e chi comanda.
Una pièce chiaramente preparata. Ma non per questo meno efficace. Non istituzionale? Non saprei dire. Cosa vuol dire “istituzionale” in un mondo nel quale il Papa, Vicario di Cristo in terra, taccia di “frociaggine” i gay nei seminari? E poi la Meloni non ha offeso nessuno. E poi parlava a De Luca, un politico che della sua territorialità si fa vanto da sempre. E allora, territorio per territorio…