Dopo una lunga fase di proroghe continue alle imprese del trasporto pubblico locale storicamente operative nei diversi segmenti di territorio e di offerta, cominciano ad essere effettuate gare per l’assegnazione dei servizi. Si tratta di un avvio con caratteristiche che meritano di essere segnalate.
In questi giorni sono stati assegnati i quattro lotti per il trasporto di autobus in Campania, che comprendono tutto il territorio regionale ad esclusione della città di Napoli. Busitalia, l’azienda di Ferrovie dello Stato nel settore bus urbano ed extraurbano, si è aggiudicata il primo ed il quarto lotto, rispettivamente per il territorio provinciale di Napoli e per il salernitano, città e provincia comprese. Busitalia Campania, società 100% Busitalia, gestirà dunque i servizi di Trasporto Pubblico Locale a Salerno e nella Provincia di Napoli per i prossimi 10 anni. L’aggiudicazione è stata formalizzata da ACAMIR (Agenzia della Regione Campania).
La gara che interessa i servizi urbani ed extraurbani di Salerno prevede una produzione annua di 28,5 milioni di chilometri. Il lotto dedicato ai servizi extraurbani della Provincia di Napoli, invece, una produzione annua di 35 milioni di chilometri che, complessivamente, saranno gestiti con una flotta di 1.390 autobus.
Il dato che maggiormente balza agli occhi riguarda il lotto maggiormente denso di servizi, vale a dire i territori della città metropolitana escluso il comune di Napoli (lotto 1). É stata presentata una sola offerta, che quindi non ha dovuto competere non alcun altro operatore, essendo poi inevitabilmente assegnata con il minimo ribasso. Anche gli altri tre lotti non hanno visto la presenza di un nugolo significativo di soggetti concorrenti. Sono state solo due le offerte presentate per ciascun lotto. Siamo in presenza di una evidente immaturità del mercato a cogliere le opportunità derivanti dalla liberalizzazione. I rischi insiti nella organizzazione di questi servizi ed il livello di remunerazione degli obblighi di servizio pubblico non sono considerati evidentemente appetibili da parte dei potenziali nuovi entranti.
Forse il segnale più rilevante non riguarda tanto chi entra nel mercato ma chi esce, perché ha deciso di non presentare nemmeno la propria offerta per competere. EAV, l’azienda regionale che storicamente aveva sempre esercitato una presenza operativa significativa nei servizi di autobus, esce da questo mercato e decide di concentrarsi solo sui servizi ferroviari.
Insomma, dopo decenni di proroghe ed affidamenti diretti agli incumbent, la Campania, con la effettuazione di questa gara sui servizi bus dell’intero territorio regionale, con l’esclusione della città capoluogo, mette in evidenza una serie di elementi interessanti.
Innanzitutto non esiste ancora un grande interesse ad entrare in questo mercato, ed il soggetto che pare più pronto a cogliere le opportunità è una azienda che fa parte del Gruppo Ferrovie, incumbent in un altro mercato. Restano ancora esclusi i servizi del comune capoluogo, per il momento ancora dentro l’area dell’affidamento diretto, con una discussione ancora serrata tra le forze politiche e sindacali sul destino concorrenziale di questo mercato.