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LE CITAZIONI: Boucheron, Leonardo e Machiavelli.

by Ernesto Scelza
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Patrick Boucheron raccoglie l’invito ad indagare sulle relazioni tra due grandi del nostro Rinascimento che era stato già di Eugenio Garin e rilanciato da Carlo Ginzburg: “Le presunte affinità tra Machiavelli e Galileo hanno oscurato quelle, molto più degne di considerazione, con Leonardo”.

«Urbino, giugno 1502: il trentatreenne Niccolò Machiavelli è stato inviato dalla Cancelleria fiorentina presso il giovane Cesare Borgia, celebre ormai per la forza, l’insolenza, l’audacia con cui si avvia a diventare il signore dell’Italia centrale, e che potrebbero fare di lui il “principe dei tempi nuovi”. Ma una terza persona si aggira nei meandri di Palazzo Ducale: Leonardo da Vinci, cinquantadue anni e una fama sconfinata, alla ricerca di un nuovo mecenate. Forse non sapremo mai di che cosa parlarono i due “geni” fiorentini, ma sappiamo che non era la prima volta che si incontravano, e che non sarebbe stata l’ultima. (…) Di quei tempi instabili e inquieti, scorrono così sotto i nostri occhi immagini di guerre e congiure, gli intrighi della politica e i giochi della diplomazia, sotto la lente acuta e febbrile della scrittura di Machiavelli, in quella fase di gestazione che lo porterà alla stesura del Principe. Ma ripercorriamo quella stagione irripetibile anche attraverso il “genio” di Leonardo: dalle invenzioni scientifiche alle innovazioni artistiche, dagli studi sul volo a quelli sulle acque, dai progetti di deviazione del corso dell’Arno al mistero che ancora avvolge la composizione de La battaglia di Anghiari, il cui contratto di committenza reca la firma di Niccolò Machiavelli… La scena da ricostruire riunisce dunque due contemporanei. Resta un enigma: perché non dicono nulla l’uno dell’altro?»

Patrick Boucheron, Leonardo e Machiavelli. Vite incrociate.