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Il TAR smantella l’HUB ferroviario di Pompei

by Federico L.I. FEDERICO
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La lista degli organismi pubblici per ora soccombenti è lunga. E va riconosciuto ai Giudici della Settima Sezione del Tar Campania ampio merito.

Il KO della Sentenza del Primo grado di Giudizio riguarda il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, il Ministero della Transizione Ecologica, il Ministero della Cultura -Parco Archeologico di Pompei, il Ministero della Difesa, in persona dei rispettivi Ministri pro tempore, rappresentati e difesi ex lege dall’Avvocatura distrettuale dello Stato di Napoli. Di tali organismi oggi sono cambiati i titolari, i nomi e varie competenze, ma li accomuna nella dura e inequivoca sconfitta la Sentenza del Tar Campania N. 026008/2024 pubblicata il 19/04/2024.

E, per essi, risultano altresì soccombenti, in varia modalità e misura: Rete Ferroviaria Italiana, Italferr, Unità Grande Pompei, Regione Campania, Comando Forze Operative Sud, Aeronautica Militare, Comando Marittimo Sud di Taranto, Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, Comune di Pompei, Enel Distribuzione, Tim, Wind Tre Telecomunicazioni, Terna, Vodafone Italia, Fastweb, Italgas Reti, Snam Rete Gas, 21 Rete Gas, GORI, Consorzio di Bonifica Integrale – Comprensorio Sarno, Bacini del Sarno, dei Torrenti Vesuviani e dell’Imo (non costituiti in giudizio), nonché Città Metropolitana di Napoli, Autostrade Meridionali e l’Ente Autonomo Volturno, più noto come EAV, di cui i Pompeiani subiscono da qualche anno l’incoerenza programmatica. Mi riferisco alla vicenda del Progetto EAV e degli ormai non più famosi, ma famigerati, sottopassi/sottovie.

La richiamata Sentenza ha demolito letteralmente, dichiarandone l’annullamento:

1) il Decreto Direttoriale del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili avente ad oggetto: “D.P.R. 18 aprile 1994, n. 383 e ss.mm.ii. Hub di Interscambio Ferroviario di Pompei fra la linea RFI Napoli – Salerno (storica) e la linea Circumvesuviana Napoli-Sorrento, compresi gli interventi di miglioramento dell’accessibilità. Progetto definitivo”. Nonché i pareri ivi richiamati ed espressi in seno alla conferenza, e in particolare:

  • il parere favorevole nota prot. n. 10392 dell’8 novembre 2021 del Parco Archeologico di Pompei;
  • la nota prot. n. 56386 del 19 novembre 2021 del Comune di Pompei;
  • la nota prot. n. 128276 del 19 novembre 2021 del Ministero della Transizione ecologica – Direzione generale per la crescita sostenibile e la qualità dello sviluppo di esclusione della procedura di VIA;
  • la nota prot. n. 158345 del 17 novembre 2021 della Città Metropolitana di Napoli – coerenza delle opere con le strategie a scala sovracomunale individuate dalla proposta di PTC;
  • i pareri espressi dai gestori di beni e servizi pubblici interessati.

2) la dichiarazione di pubblica utilità dell’opera, implicita nella determinazione di approvazione definitiva del progetto ex articolo 12, comma 1, lettere a) e b), del D.P.R. n. 327 del 2001.

E infine, anche il Piano particellare di esproprio e l’elenco ditte catastali e la Relazione generale di progetto.

Riteniamo poterci fermare qui con l’articolo, dopo avere dato la notizia nel rispetto di tutte le parti in causa, soprattutto quelle private. Sull’argomento ritorneremo, sia chiaro, per darne anche i minuti contorni, così come abbiamo fatto all’epoca con la disdicevole vicenda del cavalcaferrovia della linea ferrata ex FFSS Napoli Salerno, inidoneo alle necessità del Turismo pompeiano e da noi battezzato la “Variante di Roccapipirozzi” per la sua scarsa capacità di accogliere il flusso veicolare del Grande Turismo.