Cinema Astra di Napoli. “AstraDoc – Viaggio nel cinema del reale”, rassegna curata da Arci Movie. Venerdì 12 aprile “Bellezza, addio” (Italia, 2023, 78’), documentario di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese, che interverrà in sala in sala insieme alla scrittrice Antonella Cilento. A metà degli anni ‘90 uno scoop giornalistico rivelava che il poeta Dario Bellezza era malato di AIDS. A 25 anni di distanza, amici, poeti e critici letterari raccontano il primo scrittore dichiaratamente omosessuale della letteratura italiana.
“L’Italia non ricorda, diceva lapidario Aldo Braibanti. Fin da quando mi sono imbattuto in questo pauroso giudizio sul nostro Paese ho pensato a un cinema documentario che scavasse tra le pieghe della memoria collettiva. A questo scopo il mio lavoro di drammaturgo mi è utile. Penso che per raccontare vita e opera di artisti e scrittori occorra trovare o costruire un architrave drammatico, così che un film possa non solo informare ma stupire, scuotere, incidere. E quello a cui mi dedico nell’ideazione dei documentari è sottolineare in quelle vite la tragica frizione tra artista e società, individuo e mondo. Trattare i poeti al cinema non è però cosa facile: il pericolo del “santino” è dietro l’angolo. Per questo trovo sia meglio lasciar parlare l’artista attraverso i testi e i materiali di repertorio, e scegliere di intervistare quelli che l’hanno conosciuto prima di chi l’ha soltanto studiato. E poi non censuro i lati bruschi dei caratteri, i temperamenti appuntiti, le vite di eccessi e di errori. Solo così, mi pare, una biografia vive e respira, e l’artista torna a parlarci dicendo di sé cose palpitanti e vere. Oggi che siamo tutti concentrati sul presente, se non sull’attimo, mi dedico a riscoprire figure del passato. Spiriti inquieti che potrebbero risvegliare la memoria di un Paese assonnato”, Massimiliano Palmese, note di regia.
Ad aprire la serata, il cortometraggio “Qualcosa resta” (Italia, 2022, 38’) di Pasquale Napolitano che sarà presentato dall’autore e dallo scrittore Paolo Mossetti, sul terremoto dell’Irpinia.
“Qualcosa resta si interroga su quale tipo di società immaginava la generazione protagonista della ricostruzione, quali valori e principi, quale futuro immaginava per questa terra. Per farlo si avvale di una serie di appassionati testimoni e narratori del territorio: studiosi, artisti, poeti, personalità di alto livello che hanno in comune un legame sentimentale verso l’Irpinia e la sua conoscenza profonda”, Pasquale Napolitano, note di regia.