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LE CITAZIONI: Ghazzawi, l’uomo è sacro

by Ernesto Scelza
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Izzat Ghazzawi, poeta e presidente della ”Unione Scrittori Palestinesi”, ha perso il figlio Ramy di 16 anni ucciso dall’esercito di Tel Aviv. Ha ricevuto il “Premio Sacharov” assieme alla filologa israeliana Nurit Peled-Elhanan. Così ha concluso il suo discorso: “Vi ringrazio con profonda gratitudine per il prestigioso premio ma anche con tutta l’ansia che mi porto in cuore per il futuro della Palestina e di Israele e desidero esprimere la mia ammirazione per tutti gli uomini e le donne che in quelle terre hanno un sogno e una visione”.

«In quello stesso anno, 1993, mio figlio morì a scuola colpito dai proiettili dei soldati. Questo fatto ha completamente modificato il gusto stesso della mia esistenza, ma sapevo che un bravo essere umano è un essere umano vivo. La sofferenza, se così vogliamo, può essere uno strumento di guarigione piuttosto che una cieca lotta per la vendetta e l’odio. Il principio occhio per occhio, acceca il mondo intero.

È vero che il conflitto dell’uomo con il suo cuore è la più nobile delle lotte. È un peccato che l’attuale conflitto sia tra nazioni e culture. Se dipendesse dai generali della guerra e dell’inimicizia, ne farebbero una sanguinosa storia di terrore.

Se dipendesse da loro accetteremmo come un dato di fatto che il nostro mondo è folle. Se dipendesse da coloro che hanno letto la storia in maniera tollerante, comprenderemmo che è necessario un reciproco impegno morale a favore dell’esistenza e un impegno umano a favore della vita come unico dono prezioso.

Le anomalie di ogni genere non hanno razza, religione o patria. Solo la civiltà ha la sua religione, la sua fede, la sua patria. E questo perché nessuna civiltà si è creata da sola; durante tutto il corso della storia le civiltà hanno preso a prestito le une dalle altre e hanno raggiunto il massimo splendore quando sono riuscite a condividere meriti e valori.

Tuttavia la recente paura e lo scontro tra culture non sono senza radici. C’è uno stupefacente squilibrio tra ricchi e poveri e moltissime ingiustizie minacciano il principio stesso della tolleranza nel mondo. Non di meno continuiamo ad insistere, ora più che mai, sulla necessità del dialogo tra culture in quanto bisogna cercare nelle radici del terrore.

In qualità di scrittore che vive in una zona straordinariamente tormentata, debbo considerare il tema del dialogo interculturale come una storia densa di motivi di attrazione ed eccitazione. Tutto quello che accade nella nostra regione è destinato ad influenzare il mondo. Non perché noi siamo il centro del mondo. Ma solo perché la spiritualità ha scelto di venire alla luce qui e distribuire le sue forze tra noi tutti. Sia l’attrazione che l’eccitazione sgorgano da questo straordinario passato. È giunto il momento di considerare questo straordinario passato spirituale parte della cultura dell’uomo e non il richiamo divino per una terra santa che divora i suoi figli.

L’uomo è sacro. Niente altro è sacro se è umiliato e privato del suo diritto a vivere con dignità.»

Izzat Ghazzawi. Discorso di accettazione del “Premio Sacharov per i diritti umani” del Parlamento europeo, dicembre 2001 (trad. Carlo Antonio Biscotto).