È la prima parte del discorso che Nurit Peled-Elhanan, docente all’Università Ebrea di Gerusalemme, ha tenuto in occasione del conferimento del “Premio Sacharov” ex aequo con lo scrittore palestinese Izzat Ghazzawi: lei perse la figlioletta Smadar di 13 anni, vittima di un attentatore suicida, lui il figlio Ramy di 16 anni, ucciso dalla polizia di Tel Aviv. I loro messaggi hanno commosso l’europarlamento.
«A Gerusalemme, speranza e umanità stanno morendo. Israele sta diventando un cimitero di bambini e il cimitero cresce di minuto in minuto, come un regno sotterraneo che cresce sotto i nostri piedi e trasforma in un deserto tutto quanto ci circonda. È il regno dove abita la mia figlioletta, insieme al suo assassino palestinese, il cui sangue è frammisto a quello di lei sulle pietre di Gerusalemme divenute indifferenti al sangue. Lì giacciono con innumerevoli altri bambini, tutti ingannati. L’assassino della mia figlioletta è ingannato perché il suo gesto omicida e il suo suicidio non hanno cambiato alcunché, non hanno posto fine alla crudele occupazione di Israele, non lo hanno fatto andare in paradiso e quanti gli avevano promesso che il suo gesto avrebbe avuto un significato vanno avanti come se lui non fosse mai esistito.
La mia bambina é ingannata perché credeva, al pari di migliaia di suoi fratelli e sorelle, che la sua vita era al sicuro, che i suoi genitori la proteggevano dal male e che nulla poteva accadere alle bambine buone e gentili che percorrono le strade delle loro città per andare a lezione di ballo. E sono tutte ingannate perché il mondo continua a vivere come se il loro sangue non fosse mai stato sparso.
Ha scritto una volta il poeta Dylan Thomas “And Death shall have no dominion”. A Gerusalemme, il posto da cui vengo, alla morte è stato assegnato il dominio. E coloro che lo hanno fatto sono uomini che si definiscono leader. Non di meno sembra che questi uomini possano vivere in pace proprio quando di pace c’è bisogno. Venerdì 1˚ dicembre l’articolo principale del quotidiano locale della sanguinante Gerusalemme, informava che Gerico era tranquilla da due mesi: nessun soldato israeliano, nessun poliziotto palestinese, nessuna sparatoria. E questo non perché gli americani fossero riusciti a convincere Sharon a smetterla di mandare diciottenni israeliani ad uccidere palestinesi innocenti e non perché fossero riusciti a convincere i palestinesi a smetterla di uccidersi insieme alle innocenti vittime israeliane. No. Gerico è tranquilla perché i leader israeliani a palestinesi hanno deciso di riaprire il casinò da cui tutti traggono profitti unitamente ad alcuni uomini d’affari austriaci e tedeschi. Leggendo l’articolo il mio primo pensiero è stato: mia figlia valeva meno di una fiche sul tavolo della roulette.»
Nurit Peled-Elhanan. Discorso di accettazione del “Premio Sacharov per i diritti umani” del Parlamento Europeo, dicembre 2001.