In Italia il dibattito sulla liberalizzazione della cannabis continua ad essere divisivo e il mondo della politica si schiera tra favorevoli e contrari. A sinistra, si spinge per legalizzare allo scopo di promuovere politiche efficaci di controllo e contrasto alle illegalità; a destra, si spinge per impedirlo sostenendo che la cannabis non sia affatto una droga leggera e il suo uso sarebbe la porta di accesso per sostanze ancora più pesanti.
Intanto, non resta che guardare alla Germania che ha cambiato profondamente linea su questo fronte con una svolta storica in un Paese che è già il più grande mercato europeo di cannabis terapeutica da quando il governo la legalizzò nel 2017. Secondo le nuove norme, i maggiorenni potranno fumare erba a scopo ricreativo e girare anche con 25 grammi di cannabis in tasca e coltivare in casa fino a tre piante per il consumo privato. Immediatamente dopo l’approvazione avvenuta il 1° aprile, alcune centinaia di persone si sono riunite di fronte alla Porta di Brandeburgo, luogo simbolo della capitale tedesca, accendendo spinelli per celebrare la legge approvata dal Bundesrat dopo un lungo dibattito.
Rimane comunque proibito fumare erba nel raggio di cento metri dalle scuole e nei parchi giochi, negli impianti sportivi compresi gli stadi di calcio e nelle strutture per bambini e giovani, e in presenza del pubblico. È inoltre vietato fumare cannabis in pubblico dalle 7:00 alle 20:00, come resta ovviamente proibito guidare sotto l’effetto della droga.
Ma non tutti sono entusiasti delle nuove regole. Nel momento del voto finale, il ministro della Salute, Karl Lauterbach, ha difeso il testo dicendo che era stato concepito per frenare il mercato dello spaccio. Con una stima di 4,5 milioni di consumatori abituali di questa droga, il governo tedesco infatti è convinto che sarà in grado di affrontare la criminalità legata agli stupefacenti garantendo un prodotto sicuro, di alta qualità e regolamentato. E sottolinea che comunque il divieto finora in vigore non funzionava da deterrente, perché la gente ha sempre continuato a fumare. L’unico effetto era la criminalizzazione delle persone, che soprattutto sui giovani può avere un forte impatto negativo: ogni anno in Germania ci sono 180mila processi penali per commercio e uso di cannabis.
Di parere opposto diversi presidenti di Regione. “Questa legge costerà vite umane”, è l’opinione di Reiner Haseloff, premier della Sassonia-Anhalt. Contro la legge anche l’Ordine dei medici tedeschi: a loro giudizio la legalizzazione potrebbe avere “gravi conseguenze” per le prospettive di sviluppo e di vita dei giovani del Paese. La legge è stata criticata anche dalla polizia, che teme sia difficile da applicare, soprattutto nei primi tempi. Sono preoccupati anche i giudici tedeschi, dal momento che la legge dichiarerà retroattivamente un’amnistia per i reati legati alla cannabis, creando potenzialmente un problema amministrativo per il sistema legale.
Ma per il governo tedesco è stato un modo per affrontare l’uso di cannabis che esisteva già, ed era in aumento: la legalizzazione è ora una misura che fa uscire lo spinello dalla zona dei tabù.