In quest’articolo ci preme riportare due novità significative sul piano del turismo culturale campano. La prima novità riguarda l’Aeroporto Salerno – Costa d’Amalfi.
Fummo buoni profeti quando annunciammo che per la estate del 2024 l’Aeroporto sarebbe stato una realtà. Anzi, una importante realtà, la quale giungeva ad allineare la Regione Campania alle grandi Regioni italiane dotate di due aeroporti.
L’annuncio atteso e definitivo è stato dato pochi giorni fa dall’Amministratore delegato di EasyJet, Johan Lundgren, venuto di persona a Napoli, dove si è incontrato con il CEO di GESAC, Roberto Barbieri. La EasyJet ha dunque comunicato l’avvio delle operazioni del trasporto aereo gravante sul secondo Aeroporto della Campania, dalla data del prossimo 11 luglio, con ben cinque rotte, ovviamente nuove, ma non soltanto nazionali.
I nuovi collegamenti EasyJet saranno inizialmente attivati durante la stagione estiva con tre frequenze settimanali per la rotta Milano Malpensa–Salerno e due frequenze settimanali per Londra Gatwick, Basilea, Ginevra e Berlino. Questi voli, e non solo, sono ormai peraltro in regolare vendita. Il primo volo, quello che aprirà di nuovo e definitivamente l’aeroporto di Salerno a Pontecagnano, atterrerà da Milano Malpensa alle 8.35 e ripartirà via, poco dopo, alle 9.20. Successivamente, il giorno 12 luglio 2024, atterreranno i voli da Basilea, Ginevra e Berlino, mentre il giorno ancora successivo, il 13 luglio atterrerà il volo da Londra Gatwick. Con l’avvio delle operazioni di tali voli l’aeroporto Salerno – Costa d’Amalfi, entrerà stabilmente nel circuito dei 23 aeroporti in Italiani su cui EasyJet opererà questa estate 2024.
Il Mattino di Napoli del giorno 1 marzo scorso ha registrato il fatto e comunicato così testualmente: Nemmeno il tempo di aprire le prenotazioni on line, intorno alle 9.00 di ieri mattina, e i primi voli di EasyJet da Salerno a Milano Malpensa e Berlino sono andati quasi sold out. Tanto da far esclamare al numero uno di EasyJet: «Mai visto nulla di simile».
In termini quantitativi, queste cinque nuove rotte in partenza da Salerno rappresentano circa il dieci per cento del numero totale dei voli EasyJet in Campania, che nella buona stagione sale a quasi tre milioni di posti, con 51 rotte verso 13 Paesi. In estrema sintesi possiamo dire che il futuro del turismo da e per la Campania passerà in misura significativa da Pontecagnano. Quindi si passerà prioritariamente dall’area Paestana a quella Vesuviana e non viceversa, come è stato così da sempre. E queste nuove rotte turistiche saranno quelle interne – non quelle costiere, sempre intasate nella bella stagione – sviluppandosi lungo la direttrice monte Vesuvio con ogni probabilità.
Comunque, già quest’anno, saranno oltre settecento gli Alberghi italiani a far parte dell’offerta di EasyJet Holidays, che già l’estate scorsa ha portato migliaia di turisti inglesi a Napoli e da qui contestualmente anche al Parco Archeologico di Pompei.
Il Parco beneficerà di questi flussi, che investiranno anche l’area Vesuviana e Pompei città, divenuta oggi meta attrattiva di turismo. L’EAV quindi dovrà affrettarsi a completare il tanto discusso Progetto EAV per Pompei, anche in vista dell’ormai imminente Giubileo del 2025, con buona pace dei tanti detrattori del Progetto e dei suoi sottopassaggi dei binari che, intanto, vengono utilizzati come deposito di elettrodomestici usati, con azioni di disturbo, esponendo a rischio di incidente ferroviario la linea EAV Torre Annunziata – Pompei – Scafati – Poggiomarino.
Intanto però è apparsa sulla stampa una significativa dichiarazione del Direttore del parco di Pompei Zuchtriegel, il quale ha definito questo attuale “un momento cruciale per il sito UNESCO, ovvero una grande rigenerazione “archeo-urbanistica” che si sta realizzando dopo la conclusione con successo del Grande Progetto Pompei”. Aggiungendo altresì: “Anzi, pensiamo alle due Pompei, quella antica e quella moderna, e anche a Scafati, Torre Annunziata, Boscoreale, Castellammare di Stabia, Terzigno, Lettere, Poggiomarino e a tutto il territorio, come un’unica realtà dal punto di vista archeologico e urbanistico.”
Gabriel Zuchtriegel, infine, chiude il proprio comunicato cosi: “i comuni della Buffer Zone possono essere concepiti come parte integrante di un grande Parco archeologico diffuso, con tante presenze archeologiche sui loro territori.”
Confessiamo senza infingimenti che queste parole sono musica per le orecchie di chi – come noi da queste pagine di Gente e Territorio – ha predicato, spesso invano nel deserto degli interlocutori intenti ad altro, chiedendo una nuova attenzione alle esigenze del Comprensorio Vesuviano.
Esso è rimasto fuori per almeno un ventennio dai grandi flussi finanziari regionali che si sono riversati nell’area puteolana/flegrea, in quantità assolutamente non commensurabili con quelle delle risorse che hanno interessato i siti archeologici del Comprensorio vesuviano. Eppure proprio i siti vesuviani – con Pompei in testa a far da battistrada – hanno tenuto alto il numero dei turisti e visitatori interessati alla Campania.
E, oggi, finalmente possiamo affermare che è mutato il vento, anche per il nuovo ruolo trainante turistico assunto dal capoluogo regionale Napoli, dopo i tempi delle vacche magre del turismo partenopeo, che sembrano ormai lontanissimi. Fortunatamente per tutti.