Il prossimo 5 aprile, in Prefettura a Napoli, si terrà la conferenza di servizi per l’approvazione del progetto definitivo, predisposto da Invitalia, per la rimozione dell’amianto dall’area ex Eternit di Bagnoli.
Il progetto prevede interventi per circa 15 milioni di euro per quasi 130.000 mq.
Dopo l’approvazione, Invitalia redigerà il progetto esecutivo, che non sarà sottoposto ad una nuova conferenza di servizi, e quindi pubblicherà il bando per l’appalto dei lavori.
I lavori dovranno essere realizzati in 18 mesi e potrebbero essere affidati per settembre.
Se tutto procederà senza intoppi, la bonifica dell’ex Eternit dovrebbe essere ultimata più o meno nel marzo 2020.
Ci sia consentito di avere qualche dubbio. Neanche un ritardo? Nemmeno un ricorso al TAR? Comunque, anche se fosse l’anno successivo ci metteremmo la firma.
Nella stessa giornata, a seguire, si riunirà anche la cabina di regia per prendere atto delle risultanze della conferenza di servizi e del lavoro svolto, ma soprattutto per benedire il nuovo PRARU, il piano generale di riqualificazione di Bagnoli, come aggiornato dai vari tavoli interistituzionali tenutisi finora.
Poi il Piano andrà in conferenza di servizi, presumibilmente a luglio, quindi verrà adottato dal commissario Nastasi e infine ci vorrà un DPR, previsto non prima di settembre.
Un inno alla burocrazia. Ma allora il commissariamento a che serve?
Intanto, ricordiamo l’archiviazione da parte dell’Europa, avvenuta lo scorso gennaio, del procedimento di pre infrazione per la mancata bonifica.
Di fatto, un riconoscimento al lavoro di Nastasi.