“Il Piano d’azione Zero Pollution 2021 della Commissione europea impegna l’UE a modificare l’obsoleta direttiva sulla qualità dell’aria del 2008, strumento giuridico cruciale nella regolamentazione dell’inquinamento atmosferico negli Stati membri dell’UE, sottolineando la necessità che la legislazione dell’UE si allinei agli studi scientifici e alle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Questo, considerando che gli attuali limiti agli inquinanti dell’aria come il particolato (PM2,5) e il biossido di azoto (NO2) sono lontani da quelli indicati dalle linee guida dell’OMS del 2021”. A dirlo è Cittadini Per l’Aria, Comitato Torino Respira.
Nel settembre 2023, il Parlamento europeo ha votato per l’allineamento alle linee guida dell’OMS entro il 2035. Ma il Consiglio farebbe ostruzionismo, con deroghe che consentirebbero agli Stati membri di ritardare il raggiungimento dei limiti al 2040.
In questo quadro, le associazioni si appellano al senso di responsabilità delle istituzioni del nostro paese affinché la posizione italiana nell’ambito dell’attuale negoziazione europea sia ridefinita garantendo il diritto costituzionalmente sancito alla tutela della salute umana. (www.torinorespira.it) (www.cittadiniperlaria.org).
“I governi nazionali che stanno investendo tutti i loro sforzi per garantire il loro diritto a inquinare per altri 10 anni dovrebbero essere trasparenti al riguardo, in modo che le loro scelte siano chiare e i cittadini possano esserne consapevoli e valutarle”. Margherita Tolotto, Policy Manager Aria e Rumore, European Environmental Bureau (Ufficio Europeo per l’Ambiente) (https://eeb.org)