Cala il sipario sulla candidatura di Ron DeSantis. Il governatore della Florida, no vax, anti woke e contro cancel culture policies, ieri (domenica 21 gennaio) dopo la magra comparsa in Iowa e senza attendere le vere prime primarie del New Hampshire, ha ritirato la sua candidatura alla corsa per la Presidenza USA. E immediatamente ha dichiarato il suo sostegno per Donald J. Trump. Qualche analista politico vede l’endorsement a Trump da parte di DeSantis come una mossa per la sua candidatura 2028. In realtà la candidatura di DeSantis non è mai decollata. Forte in Florida (Stato dove è governatore) ma semi sconosciuto nel resto del Paese.
Restano in campo Repubblicano due candidati, Trump e Nikki Haley. Già governatrice della Sud Carolina, successivamente ambasciatrice USA all’ONU, per poi lasciare l’incarico non senza una vena di polemica con Trump allora Presidente.
Trump isolazionista, nemico della NATO, ha dichiarato che in caso di una sua vittoria gli USA lasceranno la NATO. Anti ONU. Contro ogni istituzione internazionale che in primis non fa gli interessi americani e verso le quali gli USA devono contribuire con milioni di dollari annualmente. La base repubblicana è con Trump, tranne un 6 per cento degli iscritti che potrà fare la differenza alle presidenziali di novembre.
Haley è la candidata dell’establishment. Le grandi banche di affari, a cominciare da JP Morgan, la sostengono. Un falco (almeno così si dichiara per ora) in politica estera e strenua alleata di Israele in tutte le dispute mediorientali. Dalla sua parte da l’età (51 anni contro i 78 di Trump). Ad oggi si è sempre presentata con un approccio soft spoken verso i suoi avversari, tranne che nell’ultimo weekend quando ha mosso la critica a Trump di senilità e di subire l’influenza russa. Non sono accuse di poco conto visto che i repubblicani hanno sempre tenuto un approccio cauto verso le possibili collusioni (economiche e politiche) tra Trump e Putin. Ora Nikki Haley le tira fuori.
Vedremo l’effetto elettorale nelle primarie imminenti del New Hampshire. Uno stato moderato i cui elettori votano guardando al quadro economico e ad una America forte internamente. Domani a tarda notte italiana sapremo l’esito. Il distacco tra i due contendenti delineerà un quadro molto più circoscritto in vista del super tuesday del 5 marzo, quando si voterà in quindici Stati dell’Unione. Quei risultati decideranno l’esito delle candidature di Trump e di Haley. Un gioco tutto interno ai Repubblicani. Rimangono gli indecisi di questo partito. Giocheranno un ruolo fondamentale il 5 Novembre. Ne parleremo nel prossimo intervento.