«La nostra fede in altri rivela in che cosa noi vorremmo credere di noi stessi. Il nostro anelare a un amico è ciò che ci tradisce.
E spesso l’amore non è altro che un tentativo di superare d’un balzo l’invidia. E spesso si aggredisce e ci si fa un nemico, per nascondere la propria vulnerabilità.
“Sii almeno il mio nemico!” – così parla la vera venerazione, che non osa implorare l’amicizia.
Se si vuole avere un amico, bisogna anche voler far guerra lui: e per far guerra, bisogna ‘poter’ essere nemico. Nel proprio amico si deve onorare anche il nemico. Sei capace di avvicinarti massimamente al tuo amico, senza passare dalla sua parte?
Nel proprio amico bisogna avere anche il proprio miglior nemico. Col tuo cuore devi essergli massimamente vicino, proprio quando ti opponi a lui.
(…) Hai già visto il tuo amico dormire – per imparare qual è il suo aspetto? Ma che cos’è altrimenti il volto del tuo amico? È il tuo volto stesso, su di uno specchio ruvido e imperfetto.
Hai già visto il tuo amico dormire? Non ti sei spaventato dell’aspetto del tuo amico? Amico mio, l’uomo è qualcosa che deve essere superato.»
Friedrich Nietzsche, Così parlò Zarathustra.