fbpx
Home Ambiente Natale Sogin: la centrale di Caorso e l’impianto di Rotondella

Natale Sogin: la centrale di Caorso e l’impianto di Rotondella

by Redazione
0 comment

Lo scorso 20 dicembre la Sogin, la società di Stato che si occupa del decommissioning nucleare, ha aperto il vessel (la testa) della centrale del Garigliano a Sessa Aurunca (https://www.genteeterritorio.it/sogin-apre-la-testa-della-centrale-nucleare-del-garigliano/).

 

 

Due giorni dopo è stato ultimato il rientro alla centrale di Caorso (Piacenza) – dall’impianto Javys di Bohunice in Slovacchia – di 100 manufatti contenenti i residui del trattamento di 860 tonnellate di resine e fanghi radioattivi. Tra il 2020 e il 2022 Sogin aveva infatti inviato in Slovacchia, dove sono stati inceneriti e condizionati, 5.860 fusti da 220 litri. I volumi sono stati così ridotti di oltre il 90%. Nel frattempo è stato svuotato il deposito temporaneo ERSMA. Una volta finiti i lavori di adeguamento, ospiterà i rifiuti derivanti dalle prossime attività di smantellamento del vessel e degli internals dell’edificio reattore della centrale. I 100 manufatti rientrati sono stati stoccati nel deposito temporaneo ERSBA 2 in attesa di essere conferiti al Deposito Nazionale, una volta disponibile. Ma questa è un’altra, infinita, storia che tratteremo a parte. Costo complessivo dell’operazione: 37 milioni di euro.

 

 

Dalla centrale di Caorso passiamo all’impianto Itrec di Rotondella. Qui sono stati consegnati i due cask, speciali contenitori metallici, nei quali verranno stoccati i 64 elementi di combustibile irraggiato Elk River, oggi custoditi nella piscina dell’impianto. I cask sono stati progettati dalla francese Orano secondo la tecnologia dual purpose e realizzati sotto la supervisione di Sogin negli stabilimenti italiani della Mangiarotti (oggi Westinghouse – USA). Le attività di trasferimento del combustibile inizieranno entro il 2024. Le operazioni avverranno sotto battente d’acqua, che è un elemento naturale che scherma le radiazioni e consente ai tecnici di procedere in sicurezza. Alla fine, i due cask saranno stoccati nel deposito temporaneo DMC3/DTC3 dell’impianto. Anche in questo caso in attesa del Deposito Nazionale. Costo complessivo dell’operazione: circa 10 milioni di euro.