Pensateci, l’antisemitismo è insito nella civiltà occidentale. Perché? Perché investe le radici stesse del cristianesimo molto più di quelle islamiche. Una guerra civile teologica alle origini della rivelazione. Popolo deicida che rinnega il Vangelo e uccide nel suo seno l’incarnazione divina. Poco conta che Joshua fosse ebreo e per parte di madre con certezza. Conta che il Salvatore sia stato soffocato dal suo popolo stesso e denegato. Ne deriva l’ostilità verso una parte di sé. Una sorta di rivolta tribale dei figli convertiti contro il padre biblico messo a morte e poi deificato. Reintroiettato e divorato attraverso l’eucaristia e rifatto vivere in una chiesa che deve bandire quell’omicidio e perseguitare gli assassini, per espiare e scacciare da sé quel crimine che dà sostanza stessa al mistero teologico: dono/uccisione/pentimento/riscatto assimilazione/ e conversione dei reprobi. Oppure espulsione e uccisione. Come se da tempi remoti il Cristiano, che è poi un ebreo convertito in radice, dovesse espungere una parte demoniaca di sé. E tema, dunque, quella parte dentro di sé. Per inciso: Hitler stesso temeva di essere ebreo come figlio di un figlio illegittimo di una cameriera ebrea. Vero o falso che fosse egli aveva questa ossessione!
Bene, se innestate tutta questa fantasmatica sulla storia e la psicologia dei popoli sarà ben chiaro perché l’ebreo sia capro espiatorio di peste, crisi economiche, guerre e calamità varie. Popolo senza stato e nomade, rifiutava per lo più l’assimilazione, incarnando così ictu oculi la negazione e la minaccia alla potenza salvifica del Vero. Per di più l’ebreo diasporico, sefardita o askenazita, era un mix di orgogliose radici e cosmopolitismo anticonformista. Portatore di novità economiche, filosofiche, scientifiche, artistiche. Dunque mobile e minaccioso. In ogni caso peculiare. Speciale. Persino Marx giunse a dire a riguardo una sciocchezza nella Questione ebraica: popolo che diffonde l’equivalente Universale del denaro! Esagerando in un solo popolo una rivoluzione – quella della circolazione monetaria – che risale viceversa ai rapporti tra normanni e mondo bizantino e poi islamico e si estende al mediterraneo riaperto dalle crociate.
Certo Marx voleva liberare l’ebreo dalla sua peculiarità oppressa e l’umanità stessa tutta dal denaro, scorgendo in esso il Dio separato e alienante dei moderni. E tuttavia questo scrive nell’opera di cui sopra. Ed era ebreo convertito per via del padre magistrato in Renania. Era nipote di una Philips, la stessa famiglia delle lampadine! Poi, come scrisse Attali in una sua bella biografia, riscoprì in tarda età l’amore per le sue radici denegate e che molti vedono metaforizzate nel suo profetismo. Ma questa è un’altra storia.
Quel che conta e altro: l’antisemitismo è la malattia originaria dell’Occidente. Che portò tanti eminenti ebrei ad autodenigrarsi. E oggi quel virus pandemico può deflagrare di nuovo, come guerra civile teologica mondiale di ritorno dal Medioriente dove, dopo la Shoah, l’Occidente si era illuso di poterlo estinguere e sopire. Con effetti perversi geopolitici rimossi e trascurati dal 1948 ad oggi.