Ieri, 30 ottobre, sono iniziati i lavori di smantellamento della torre idrica della centrale nucleare del Garigliano (Caserta). Parliamo di una struttura cilindrica in cemento armato di 72 metri d’altezza, che da sempre caratterizza lo skyline del sito.
“Rinforzata da quattro speroni a larghezza decrescente, sulla sommità della torre è presente il serbatoio di forma toroidale che ospitava l’acqua industriale dell’impianto, con una capacità di 280 metri cubi. La struttura è stata sostituita con un nuovo sistema di approvvigionamento idrico, funzionale ai lavori di dismissione in corso. La tecnica impiegata per la demolizione è il taglio a filo diamantato, eseguito con l’ausilio di una gru. Il taglio avviene dall’alto verso il basso e prevede il progressivo sezionamento della struttura in blocchi di cemento armato, ciascuno con peso inferiore a 10 tonnellate”.
Si tratta di un edificio convenzionale, ma saranno adottati gli stessi criteri utilizzati in ambito nucleare “per garantire massima sicurezza, precisione, riduzione di rumore e polveri generate e assenza di vibrazioni”.
L’ultimazione della demolizione è prevista entro l’anno. Produrrà circa 1.900 tonnellate di materiale (circa 258 mila quelle generate in totale dallo smantellamento della centrale) destinate a recupero.