In occasione dell’inaugurazione a Napoli del corso CEVIS 2.0 per gli amministratori under 35, il prof. arch. Francesco Alessandria – del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – ha tenuto l’intervento del quale vi proponiamo la seguente sintesi.
Definizione di Rigenerazione urbana
Cosa vuol dire rigenerare in lingua italiana? Generare di nuovo, in particolare in biologia significa ricostituire, riprodurre parti dell’organismo. E la città è un organismo al quale, oggi più che mai, è necessario offrire cure che, appunto, si sostanziano in forme di rigenerazione urbana. Il processo di rigenerazione avviene tramite interventi di recupero a livello di infrastrutture e servizi, limitando il consumo di territorio a tutela della sostenibilità ambientale. Rigenerare permette alla comunità di riappropriarsi e di rivivere nuovamente gli spazi sui quali si interviene, con conseguenti miglioramenti nella qualità della vita e nella sfera sociale, economica e ambientale.
In questa ottica alcune importanti risorse del PNRR sono state destinate alla rigenerazione urbana con un apposito programma finalizzato al perseguimento della qualità dell’abitare attraverso il PINQuA che in realtà è un Programma innovativo per la qualità dell’abitare.
Il PINQuA
E’ un programma di investimenti promosso dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) oggi MIT. E’ finalizzato a realizzare interventi di edilizia sociale e rigenerazione urbana in tutta Italia, rispondendo in maniera innovativa ai fabbisogni legati in particolare alla “questione abitativa” che affligge da tempo il nostro Paese, e specialmente alcune aree di esso.
Il PINQuA è anche una delle linee di intervento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e ciò che si sta illustrando evidenzia le caratteristiche dei progetti selezionati, i criteri di valutazione e le stime ex-ante degli impatti attesi con la realizzazione degli investimenti.
Le caratteristiche del Programma vengono delineate con la legge di Bilancio 2020 in cui è stato creato un apposito fondo pluriennale per sostenere gli investimenti nel settore.
Il Programma ha l’obiettivo di investire in progetti di edilizia sociale e rigenerazione urbana per rendere attrattivi per l’abitare quei luoghi oggi disposti ai margini delle città, sia in senso fisico sia sociale; ma ha anche l’ambizione di rispondere ai fabbisogni diffusi nei territori nella prospettiva di valorizzare le potenzialità delle periferie urbane. Al centro del Programma c’è una visione nuova di città, capace di superare i caratteri monofunzionali tipici delle metropoli del Novecento in direzione di un modello più fluido, connesso e inclusivo.
Approfondendo meglio affiora che la rigenerazione urbana e la riqualificazione del patrimonio di edilizia residenziale sociale costituiscono il cuore del Programma, attraverso cui si vogliono innescare nuovi processi di sviluppo del tessuto socioeconomico, aumentando l’accessibilità e la sicurezza dei luoghi urbani garantendo la rifunzionalizzazione di aree, spazi e immobili, sia pubblici sia privati.
Il modello urbano che il Programma vuole perseguire è quello della smart city, modello che sta assumendo sempre di più un ruolo centrale nell’ambito dell’evoluzione del vivere le città, e che trova fondamento su tre principi base: Funzionalità, Sostenibilità, Vivibilità.
Il concetto pone attenzione su:
- uso di tecnologie digitali per un efficiente utilizzo delle risorse e per la riduzione delle emissioni;
- disponibilità di reti di trasporto urbano più intelligenti;
- miglior approvvigionamento idrico;
- strutture per lo smaltimento dei rifiuti;
- metodi più efficienti per illuminare e riscaldare gli edifici.
Significa anche un’amministrazione cittadina più interattiva e reattiva, spazi pubblici più sicuri capaci di soddisfare le esigenze di una popolazione che invecchia.
Inoltre, il PINQuA è pienamente coerente con i pilastri fondativi del Next Generation EU e in questa prospettiva è stato inserito all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) all’interno della Missione 5 “Coesione e Inclusione” e della relativa Componente 2, le cui riforme e investimenti mirano in particolare a rafforzare la resilienza e l’inclusione dei soggetti e dei gruppi più vulnerabili.
Tra i molteplici obiettivi della Missione, particolare attenzione è stata data proprio alla rigenerazione urbana, ai servizi sociali e ai servizi per la disabilità, allo scopo di ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale riqualificando le aree pubbliche e promuovendo attività culturali e sportive.
Il PINQuA ed il PNRR
Tra i molteplici obiettivi della Missione, particolare attenzione è stata data:
- alla rigenerazione urbana,
- ai servizi sociali,
- ai servizi per la disabilità,
allo scopo di ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale riqualificando le aree pubbliche e promuovendo attività culturali e sportive.
Nella costruzione del programma, particolare attenzione è stata riservata al rispetto del principio del Do Not Significant Harm (DNSH), fondamentale per l’eleggibilità dei progetti nell’ambito PNRR.
Il PINQuA risponde positivamente a tutti e sei i criteri previsti:
- Mitigazione dei cambiamenti climatici, 2) Adattamento ai cambiamenti climatici, 3) Uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine, 4) Transizione verso l’economia circolare, la riduzione e riciclo dei rifiuti, 5) Prevenzione e riduzione dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua o del suolo, 6) Protezione e ripristino della biodiversità e della salute degli ecosistemi.
Gli enti coinvolti e la tipologia dei progetti
Il programma prevede il coinvolgimento, in un’ottica di governance multilivello, gli Enti territoriali, che sono stati chiamati a programmare e presentare delle proposte dedicate a dare risposte concrete ai bisogni delle comunità e dei territori di riferimento, alla luce delle strategie complessive espresse dal Programma.
Le proposte contengono progettualità per interventi nelle seguenti cinque linee d’azione:
I progetti presentati, per essere eleggibili nell’ambito del Programma, dovevano far riferimento ai seguenti ambiti:
I soggetti che hanno presentato delle progettualità all’interno del PINQuA sono:
Gli strumenti attuativi
ll PINQuA è un programma promosso dal MIMS dedicata all’edilizia sociale e alla rigenerazione urbana. Il Fondo PINQuA è stato istituito con il comma 437 della legge 27 dicembre 2019, n. 160 (Legge di Bilancio 2020).
I termini, i contenuti e le modalità di presentazione delle proposte e i criteri di valutazione sono contenuti nel Decreto Interministeriale n. 395 del 16 settembre 2020, adottato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze e il Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo
Con il Decreto Ministeriale MIMS del 07 ottobre 2021, n. 383, sono state validate le graduatorie stilate dall’Alta Commissione e sono state delineate le procedure per l’erogazione del finanziamento.
La definizione di regole e procedure e la definitiva ammissione a finanziamento e l’erogazione dell’acconto delle proposte sono validate dal Decreto Direttoriale 17524/2021 e il Decreto Direttoriale 804/2022,
Sono state previste due tipologie di progetti:
- ordinari;
- pilota ad alto impatto strategico.
Nei progetti ordinari, i soggetti proponenti individuano l’ambito di intervento, con particolare riferimento alle aree periferiche e a quelle che, seppur non periferiche, sono espressione di situazioni di disagio abitativo e socioeconomico e non sono dotate di un adeguato equipaggiamento urbano-locale.
Le proposte pilota devono essere ad alto impatto strategico sul territorio nazionale e sono mirate a risolvere importanti e urgenti problematiche sociali. Entrambe le tipologie di progetto sono state valutate sulla base degli stessi indicatori.
Una delle principali differenze che si riscontrano tra le due tipologie riguarda gli importi del finanziamento:
- i progetti ordinari sono finanziabili fino a 15 milioni di euro, mentre quelli pilota fino a 100 milioni.
È stata poi prevista una differenziazione anche riguardante il tipo di progetto da presentare:
- per le proposte ordinarie era sufficiente il progetto di fattibilità tecnico-economica;
- per le proposte pilota dovevano essere presentati i progetti definitivi.
Il processo di valutazione dei progetti
La valutazione delle proposte è stata condotta dall’Alta Commissione, organismo collegiale creato ad hoc nell’ambito del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e composto da dodici membri.
Le proposte pervenute sono state esaminate dall’Alta Commissione nel rispetto dei sette criteri (denominati dalla A alla G) identificati dal decreto istitutivo che ne stabilisce anche i relativi punteggi massimi.