Un incontro pubblico dedicato alla geologia che si tiene nel Tempio di Serapide a Pozzuoli, in pieno bradisismo, non può non parlare di quello che sta succedendo in questi giorni. E infatti il Sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni, ne ha parlato diffusamente. Partiamo quindi da lui nel resoconto dell’evento “Le colonne della geologia”, magistralmente organizzato da Maria Caputi de La terra dei miti, tenutosi ieri 29 settembre per celebrare Peter Clift, vincitore della Lyell Medal conferitagli dalla Geological Society of London.
Manzoni ha prima di tutto invitato la cittadinanza ad attenersi esclusivamente alle comunicazioni degli enti preposti: INGV e Protezione Civile nazionale e regionale. “Non c’è bisogno di avere paura del bradisismo, il bradisismo va monitorato”. A differenza degli anni ’70 e ’80, esiste un edificato completamente diverso e abbiamo un monitoraggio completamente diverso. Oggi, tutti insieme, stiamo cercando di mettere in campo azioni per incrementare la resilienza del territorio e per la mitigazione del rischio: dati più puntuali per singolo edificio e non più per macrozone; nuovo piano di comunicazione che tenga conto delle esigenze della popolazione; verifica delle infrastrutture e soprattutto dei sottoservizi, che sono i più sollecitati; aggiornamento dei piani di protezione civile, anche in vista della imminente apertura della tangenziale porto. “Questo è un posto unico al mondo, naturalmente con le sue peculiarità e il bradisismo fa parte di queste peculiarità”.
Ma ripartiamo dall’inizio. Maria Caputi, nel suo intervento introduttivo durante il quale ha precisato come l’evento sia nato per esaltare il valore scientifico del tempio di Serapide, ha letto anche un breve stralcio da Principi di geologia, scritto da Lyell nel 1830, che sottolineava la “…estrema riluttanza ad ammettere che sia la terra piuttosto che il mare ad essere soggetta a sollevarsi e abbassarsi alternativamente (…) Ai forti pregiudizi ancora esistenti riguardo al dinamismo della terra, si possono ora contrapporre le recenti scoperte portate alla luce nel golfo di Baia…”
Alessandro Iannace, del Dipartimento di Scienze della Terra della Federico II, ha rimarcato la “scarsa presenza della geologia nella società civile, che si vede in momenti di crisi come questo”. Non ci sarebbe cultura geologica e opportunamente, quindi, Maria Caputi ha avuto l’intuizione di far conoscere al grande pubblico il valore di questo luogo. Una giornata all’insegna della divulgazione
Tra i vari saluti istituzionali è giusto ricordare quello di Ruth Allington, Direttrice della Geological Society of London, fondata nel 1807 e che attualmente annovera ben 12.000 soci. Lo scopo è quello di investigare la struttura mineraria della terra e il contributo dei geologi al contrasto alla crisi climatica è essenziale. Per l’estrazione dei minerali necessari per le nuove tecnologie senza eccessivi impatti ambientali. Per l’identificazione di giacimenti per la cattura e lo stoccaggio del carbonio. Per l’individuazione di siti adatti alla produzione di energia geotermica. E poi ci sono i rischi naturali, vulcanismo e terremoti.
Gli interventi scientifici, presentati da Andrea Moccia di GeoPop – progetto di divulgazione scientifica, sono stati tenuti da: Mike Benton, docente di Paleontologia all’Università di Bristol e membro della Royal Society of Edinburgh, dal titolo Charles Lyell e il tempo profondo; da Luca Ciancio, docente di Storia delle Scienza all’Università di Verona, La lezione delle rovine: le scienze del passato e quelle del presente; da Peter Clift, Vincitore della Lyell Medal 2023, docente di Geologia alla Louisiana State University, La crescita delle montagne e il suo impatto sul clima.
Una giornata davvero interessante per il nutrito pubblico presente e per la gente che dalle vie circostanti il Macellum ha ascoltato e applaudito.