Puntate precedenti: https://www.genteeterritorio.it/sisma-e-frana-di-ischia-il-rapporto-del-commissario-legnini-1/
Nel Rapporto sulla ricostruzione post sisma e post frana ad Ischia, redatto da Giovanni Legnini, Commissario straordinario per la ricostruzione post sisma 2017 e post frana 2022, meritoriamente si rappresentano analisi, numeri, valutazioni che consentono di comprendere meglio la portata dei due eventi drammatici che hanno segnato la storia recente di Ischia.
Già in apertura Legnini sottolinea la fatica amministrativa che segna questa storia. Grazie alle misure varate dal Governo e dal Parlamento con il “decreto Ischia”, convertito in legge lo scorso mese di gennaio, ed alle ordinanze emergenziali varate dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile, solo negli ultimi mesi si è riusciti a rafforzare gli organici e l’organizzazione della struttura commissariale. Sono passati sei anni dal terremoto di Ischia, ed un anno dalla terribile tragedia della frana, e solo da pochi mesi esiste una struttura adeguata per fronteggiare l’emergenza.
Il Rapporto riepiloga i fatti e ricostruisce i danni che si sono determinati. Il 21 agosto 2017 l’isola di Ischia è stata interessata da una serie di eventi sismici, che hanno causato danni significativi, concentrati nella parte pedemontana a circa 1000 m dalla linea di costa, che hanno interessato i territori dei comuni di Casamicciola Terme, Lacco Ameno e marginalmente l’area di confine tra quest’ultimo comune e il comune di Forio, in un’area che va dalla zona di piazza Maio fino ad arrivare a quella del Fango.
Subito dopo l’evento sismico si contavano complessivamente 2405 sfollati (2033 assistiti mediante il contributo di autonoma sistemazione e 372 alloggiati temporaneamente in strutture alberghiere o similari) e in particolare 1806 nel Comune di Casamicciola Terme, 37 a Forio e 562 nel Comune di Lacco Ameno.
A seguito dell’esecuzione e completamento delle attività di rilievo del danno, sono state istituite delle Zone Rosse, perimetrate con ordinanze sindacali, che hanno interessato le località del Maio, per il comune di Casamicciola Terme, e quelle del Fango, per il comune di Lacco Ameno, interessando rispettivamente una superficie di 0,07 km2 per il comune di Casamicciola, pari al 1,2% della superficie complessiva del territorio comunale e coinvolgendo n. 125 edifici danneggiati, e una superficie di circa 0,012 km2 per il comune di Lacco Ameno, pari a una percentuale dello 0,6 % della superficie dell’intero territorio comunale e coinvolgendo n. 48 edifici danneggiati.
Ai fini della comprensione dell’intero territoriale del sisma sui comuni interessati, si è rilevato che su circa 9.800 edifici esistenti nei 3 comuni, circa 780 edifici ricadono in zone perimetrate nei Piani di Assetto Idrogeologico dell’autorità distrettuale di Bacino, di cui circa 100 danneggiati dal sisma, mentre nelle aree di attenzione per rischio idrogeologico, come cartografate dagli studi di Microzonazione Sismica di III livello effettuati per i tre comuni, ricadono circa 1.600 edifici, di cui circa 190 danneggiati.
Passiamo alla frana. Il 26 novembre 2022, intorno alle ore 5 del mattino, a seguito delle piogge torrenziali (pari a 126mm in 6 ore, con picchi di 51 mm l’ora) abbattutesi sull’Isola di Ischia nelle ore immediatamente precedenti, si verificava il distacco di diverse porzioni dei costoni del Monte Epomeo.
La frana ha causato ingenti danni a edifici, strade, automobili e territorio e la tragica scomparsa di 12 persone, tra cui 4 bambini. L’instabilità principale ha interessato il versante settentrionale del Monte Epomeo, coinvolgendo edifici, strade, pubblica illuminazione, sottoservizi, arredo urbano, parapetti e recinzioni in località Celario. La frana originariamente incanalata lungo l’alveo si è accresciuta con effetto valanghivo, impattando successivamente gli edifici e le infrastrutture ubicate in un’area a minore acclività situata allo sbocco dell’alveo, dove si sono registrati i maggiori spessori e la massima estensione della zona di accumulo.
Si è proceduto alla analisi congiunta dei danni agli edifici che si è determinata per effetto del terremoto e della successiva frana. Dal confronto dei dati, emerge che il 31% degli edifici di Casamicciola Terme risulta inutilizzabile, per il Comune di Lacco Ameno e Forio tali percentuali sono rispettivamente del 14% e dello 0,5, con la maggior parte degli edifici danneggiati situati nella parte alta dei due comuni.
Veniamo ora ai costi per la ricostruzione necessari a seguito del sisma e della frana. La stima complessiva consolidata per interventi di ricostruzione privata post-sisma è pari ad un importo di € 493.201.504,00. La previsione complessiva, strettamente riguardante la ricostruzione privata post alluvione è pari a € 57.485.073,61. A tali importi vanno ancora aggiunte le più consistenti opere connesse alla ricostruzione privata, quali il ripristino delle infrastrutture e servizi, la riparazione di edifici agibili interconnessi in Unità minime di intervento, le demolizioni e il ripristino e rinaturalizzazione anche delle aree interessate dalle delocalizzazioni per un importo presunto di ulteriori € 117.602.986,64, calcolati tenendo conto della superfice territoriale interessata. In conclusione, il fabbisogno stimato per la ricostruzione privata post-sisma e post-frana è pari a € 668.289.564,25.
Il totale del fabbisogno finanziario per la ricostruzione pubblica post sisma ammonta a € 215.659.678,78. Il fabbisogno per gli interventi sul dissesto idrogeologico conseguenti all’evento catastrofico del novembre 2022 ammonta a € 354.000.000,00. “Complessivamente, sommando le voci sopra descritte, si perviene ad un fabbisogno per la ricostruzione sull’Isola di Ischia pari a € 1.260.020.611,00, che per comodità viene arrotondato a € 1.260.000.000”.
Nella prossima puntata ci occuperemo delle risorse disponibili per gli interventi e gli investimenti che attendono di essere messi in campo.