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La Meraviglia del XX Festival della Mente

by Piera De Prosperis
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Dal 1 al 3 settembre ritorna il Festival della mente di Sarzana, il cui programma è stato presentato l’11 luglio. Tema di quest’anno è la meraviglia: un programma di conferenze sull’argomento davvero ricco e vario, consultabile sul sito festivaldellamente.it . In occasione della presentazione dell’evento, la sindaca di Sarzana Cristiana Ponzanelli ha definito la meraviglia: lo stupore che si prova di fronte all’inaspettato, ed è ciò che muove la curiosità quindi la conoscenza, la crescita interiore e sociale. Questo filo conduttore degli interventi nasce, come spiega Benedetta Marietti, direttrice del festival, da una frase di Pasteur: meravigliarsi è il primo passo della ragione verso la scoperta. Nessuna presentazione di libri, nessuna sponsorizzazione di mercato ma il bisogno di riflettere sull’argomento attraverso voci autorevoli quali lo storico Alessandro Barbero che parlerà della quarta crociata, la reporter di guerra Francesca Mannocchi, Esiste la meraviglia in guerra? e scienziati tra cui l’oceanografa Sabrina Speich, Meraviglioso, immenso mare e la neuroscienziata Nazareth Castellanos. Sono solo alcuni dei nomi che troverete sul programma, gli interventi del resto spaziano in ogni direzione. Una formula vincente data la grande affluenza che conferma il gradimento del pubblico, come sottolinea il presidente di Fondazione Carispezia, Andrea Corradino. Da venti anni ormai il festival dedicato alla creatività e alla nascita delle idee crea dibattito e riflessioni.

Che significa meravigliarsi? Platone sosteneva che L’essere pieno di meraviglia è proprio del filosofo. Sì, il principio della filosofia non è altro che questo, e chi ha detto che Iride è figlia di Taumante [“thaumazein” = meravigliarsi] non mi pare abbia sbagliato genealogia. [Platone, Teeteto, 155d]

Gli uomini, sia nel nostro tempo sia dapprincipio, hanno preso dalla meraviglia lo spunto per filosofare, poiché dapprincipio essi stupivano dei fenomeni che erano a portata di mano e di cui essi non sapevano rendersi conto, e in un secondo momento, a poco a poco, procedendo in questo stesso modo, si trovarono di fronte a maggiori difficoltà, quali le affezioni della luna e del sole e delle stelle e l’origine dell’universo. [Aristotele, Metafisica, I, 2, 982b12-15]

E’ quindi la meraviglia un sentimento proprio dell’uomo sapiens, da essa si genera la ricerca, purché non si trasformi in vana curiositas che ci porta a ficcare il naso dappertutto, distraendoci senza che la ricerca prosegua in modo metodico e rigoroso.

Allora appuntamento ai primi di settembre a Sarzana.