Nella mattinata di venerdì, ventinove di giugno, nella demaniale Casina Pacifico in Pompei Scavi, si è tenuta la breve cerimonia dell’avvicendamento dei vertici militari che hanno finora guidato la Direzione del Grande Progetto Pompei, in sigla GPP, come piace sintetizzare generalmente ai militari. In soldoni per il lettore – come da Comunicato ANSA – il generale Giovanni Di Blasio ha passato le competenze dell’Unità Grande Pompei al generale Giovanni Capasso che da lunedì assume in pieno la direzione della struttura. L’incontro Stampa, cordiale e breve il giusto, non ha visto la presenza del Direttore Generale del Parco Archeologico di Pompei Zuchtriegel, impegnato contemporaneamente altrove.
Dalla nota ANSA del 29 giugno traiamo l’incipit di questo articolo, entrando subito “in medias res”. Eccone uno stralcio: “Il passaggio di incarico giunge all’avvio della proroga dell’Unità che coincide con il cambio di denominazione dell’incarico, ora modificato in ”Direttore generale per il supporto all’attuazione dei programmi” con il quale il generale Capasso diventa anche Referente Unico del ministero della Cultura, chiamato quindi ad assolvere a nuove competenze molto più ampie. Positivo il bilancio tratteggiato dal generale Di Blasio sull’attività che ha svolto in veste di Direttore Generale del Gpp e per l’Unità Grande Pompei, per lo sviluppo delle aree comprese nel piano di gestione del sito Unesco ”Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata”. Ultimato il Gpp (76 interventi per 105 milioni di finanziamento), il piano ha previsto lo sviluppo dell’area di interesse che circonda il grande parco archeologico di Pompei e che viene condiviso con istituzioni centrali ed Enti locali (le amministrazioni dei Comuni di Portici, Ercolano, Torre del Greco, Torre Annunziata, Pompei, Boscotrecase, Trecase, Boscoreale, e Castellammare di Stabia).”
E la nota ANSA continua così: “…Sui numerosi progetti che prevede la riqualificazione e il potenziamento attrattivo turistico per questa fascia sub-vesuviana e costiera che circonda Pompei, due sono considerati da Di Blasio i punti di forza raggiunti: avere avviato tutto l’iter per la realizzazione dell’Hub di interscambio ferroviario di Pompei…”
Lo stesso Di Blasio, Direttore uscente UGP (ndr: sigla che stavolta e in seguito sta per “Unità Grande Pompei”) ha precisato – rispondendo con disponibilità al quesito posto da un giornalista presente – di ritenere ormai conclusa anche la fase di assegnazione del bando dei lavori per l’HUB di interscambio tra la antica linea ferrata FFSS Napoli-Salerno e la Linea EAV Napoli-Poggiomarino, considerato che “si sta per passare alla fase di esproprio per poi fare partire i cantieri’”. E qui un’altra domanda gli è stata rivolta per la presenza di una piccola area di cantiere nel sito dove dovrebbero sorgere le pile di un ponta/cavalca ferrovia alle spalle del grande capannone Carrefour. La domanda però non ha ottenuto una risposta esaustiva, ma solo possibilista.
D’altra parte il tema dell’incontro non era certo l’HUB – prima lanciato dallo stesso Ministro Franceschini, poi desaparecido e poi reaparecido – che, tra polemiche irrisolte, tiene viva l’attenzione delle aree periferiche meridionali degli Scavi Pompeiani. Intanto, tutto fa pensare che sono in atto grandi manovre (e lavori sovracomunali, dentro e fuori dell’area demaniale) per spostare il baricentro dei flussi turistici di Pompei Scavi dalla Porta Marina alla Porta Vesuvio. Una cosa di non poco conto, che significherà indirizzare i flussi turistici sul fronte settentrionale degli Scavi pompeiani, dopo un quarto di millennio di scavi e flussi turistici aventi ad attrattore principale – e baricentro fisso – la zona di Porta Marina.
Ma su questo e sulla Buffer Zone UNESCO torneremo con calma.
Non a caso, il Generale Di Blasio ha dedicato buona parte del suo breve commiato alla Real fabbrica d’Armi di Torre Annunziata, complesso monumentale borbonico più noto come Spolettificio per il quale – come ha precisato – è stato sottoscritto un protocollo d’intesa in quanto i fondi sono già stanziati, per la riqualificazione delle tre grandi volumetrie le quali saranno oggetto di altrettanti restauri che riqualificheranno l’intero quartiere circostante il sito archeologico di Oplontis e, in particolare, amplieranno la offerta turistica ad esso collegata. Dalla sparuta platea dei giornalisti partecipanti all’incontro però sono partite comunque osservazioni riferite all’altro complesso monumentale del Polverificio Borbonico, al confine tra Pompei e Scafati, che poteva – e potrebbe ancora – essere servito dalla via Ripuaria, che costeggia il Fiume Sarno e divide in quel tratto la Provincia di Napoli da quella di Salerno, la cui riqualificazione è stata esclusa dalla Scheda dei progetti approvati. Infatti, l’intera Scheda dei progetti finanziati con il Contratto Istituzionale di Sviluppo CIS “Vesuvio-Pompei-Napoli”, è stata distribuita con puntualità ed efficienza dalla sempre attenta segretaria Noemi.
La scheda era completata dal Curriculum del subentrante Direttore Generale di Progetto, il Generale di Brigata Giovanni Capasso, napoletano di nascita ed ex allievo della Scuola Militare Nunziatella di Napoli, quindi doppiamente legato a Napoli e al suo territorio. A lui – protagonista di una brillante carriera che lo ha visto impegnato in Italia e in Europa – sarà assegnato un ulteriore compito che – come si legge dalla Scheda – sarà quello di Referente Unico del Ministero della Cultura con responsabilità di monitoraggio, valutazione e controllo sugli interventi” rilevanti del Piano Strategico.
Inoltre, in forza di una recentissima legge, la n. 74 del 21 Giugno 2023, si proroga per un triennio l’attività e la struttura dell’UGP e si amplia la sua competenza che consisterà nella collaborazione con le strutture periferiche del Ministero del Cultura, ove opportuno o necessario, ”…replicando la filosofia operativa del Grande Progetto Pompei”. Questa, la chiusa della Scheda. In parole povere: Pompei ha fatto scuola. Ancora una volta.