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Finocchiaro lascia la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna

by Redazione
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È stato presentato l’altro giorno, all’Oratorio San Filippo Neri di Bologna, il Bilancio di Mandato degli otto anni (2015/2023) di Giusella Finocchiaro alla guida della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.

La Presidente ha sottolineato come gli investimenti siano stati indirizzati principalmente verso “il sostegno alle donne e quello all’educazione, alla scuola e alla formazione”. Valori fondamentali, “la coesione interna e l’autonomia dall’esterno”.

Oltre alle iniziative rivolte specificatamente alle comunità locali, la Fondazione ha sostenuto – a livello nazionale – i progetti Fondazione con il Sud e Funder35, ha aderito al Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile e al Fondo per la Repubblica digitale. Sul piano internazionale, la Fondazione è stata accreditata all’Economic and Social Council (ECOSOC), nell’ambito delle Nazioni Unite, partecipando ai lavori della Commission on the Status of Women, sul tema dell’impatto del digitale sulla condizione femminile.

In estrema sintesi:

  • Sostegno stabile al sistema teatrale di Bologna e Ravenna.
  • Valorizzazione dell’Oratorio San Filippo Neri.
  • Investimenti nell’associazionismo musicale.
  • Supporto ai musei bolognesi e ravennati.
  • Mostre, tra cui quelle in occasione di Bilbolbul – Festival Internazionale di Fumetto e Bologna Children’s Book Fair.
  • Il progetto Una città per gli archivi e la collaborazione con la Cineteca di Bologna.
  • Sostegno a progetti editoriali.
  • Interventi in ambito sociale: salute pubblica, assistenza agli anziani, famiglia, crescita e formazione giovanile.
  • 125 progetti di ricerca finanziati.
  • Sostegno alla realizzazione della Torre Biomedica all’interno del Policlinico di Sant’Orsola, al Festival della Scienza Medica e, nelle scuole, a Una Settimana per una Vita Sana.
  • Divulgazione scientifica.
  • Sviluppo socio-economico degli Appennini.
  • Sostegno ad iniziative di inclusione sociale.
  • Sviluppo del territorio.
  • Alta formazione.

Ci piace sottolineare questo breve passaggio della relazione della Presidente Finocchiaro: “L’attenzione più alta, che non è mai mancata, è andata alla scuola, alla formazione e all’educazione in tutte le sue declinazioni. In un momento storico nel quale la cultura è stata definita un lusso, riteniamo invece che sull’educazione e sulla cultura occorra investire, se vogliamo la speranza che si possa costruire un progetto di futuro”.