Un patrimonio di oltre settemila volumi, con in prevalenza opere del Novecento, ma non mancano esemplari pregiati, come testi del Cinquecento e del Seicento, oltre a numerosi volumi del Settecento, tra cui la rara edizione Dichiarazione dei disegni del Palazzo di Caserta alle Sacre Reali Maestà di Carlo Re delle Due Sicilie … e di Maria Amalia di Sassonia, impresso dalla stamperia regia nel 1756; la Dissertatio historica de Cathedralis Ecclesia neapolitanae di Alessio Simmaco Mazocchi del 1751, l’edizione francese in quattro tomi Architecture hydraulique ou l’art de conduire …, del 1737 e l’edizione francese in due tomi Cours d’architecture del Vignola, del 1694; nonché diverse stampe e incisioni di vedute romane, napoletane e vesuviane edite tra il Settecento e gli inizi dell’Ottocento. Inoltre, un cospicuo numero di edizioni legate a Pompei ed Ercolano, molte di queste di particolare pregio.
È il tesoro della Biblioteca Roberto e Maurizio Di Stefano, che ha sede a palazzo Carafa di Nocera, in via Medina 5.
In un palazzo storico, costruito agli inizi del XVII secolo, si possono dunque consultare testi che altrimenti sarebbe difficile anche reperire, in un’atmosfera che pare naturalmente conciliare il piacere della lettura con la contemplazione di un bene architettonico di prestigio.
Una biblioteca nata per rendere consultabili i libri del professore emerito dell’Università di Napoli Federico II, Prof. Ing. Roberto di Stefano, mantenuta e arricchita per volontà del figlio Maurizio, professore, ingegnere e architetto, e oggi riconosciuta come la più autorevole biblioteca privata dedicata alla conservazione a al restauro dei beni culturali.
Infatti, gli argomenti contenuti sono relativi all’urbanistica, all’architettura, all’ingegneria, all’economia alla storia del restauro monumentale con la forte caratterizzazione nel campo della conservazione del patrimonio culturale e del paesaggistico mondiale.
D’altra parte, tra i futuri progetti di Di Stefano c’è quello di dedicare una specifica sezione a Napoli e Provincia con un focus in particolare sul centro storico di Napoli, in qualità di sito Patrimonio Mondiale UNESCO.
Fra l’altro Di Stefano, che tra le varie cariche ricoperte è stato anche Presidente della SCABEC – Società Campana per i Beni Culturali, attualmente è Presidente Emerito dell’ICOMOS Italia, International Council on Monument and Sites, la principale organizzazione internazionale non governativa di riferimento dell’UNESCO per la conservazione, la protezione e la valorizzazione dei monumenti e dei siti di interesse culturale. Inoltre, è impegnato in numerosi progetti tra i quali il restauro a Roma della sede dell’Ambasciata del Cile in Italia, il restauro delle opere d’arte del Palazzo del Quirinale sede della Presidenza della Repubblica Italiana, a Salerno il restauro del Castello di Giffoni Valle Piana e del borgo di Terravecchia, ed altre opere di restauro monumentale e non solo.
E in una città come Napoli, dove la storia dei tesori di alcune biblioteche private, come quella dell’istituto italiano per gli studi filosofici, non è sempre stata facile, una iniziativa del genere non può che fare piacere.
La biblioteca può essere visitata da quanti interessati con breve preavviso come già avviene oggi per numerosi esperti internazionali e specializzandi in restauro. Le sale adibite a sala lettura sono due. Gli utenti, inoltre, possono usufruire di una rete internet Wi Fi e di una postazione Pc per la consultazione dei cataloghi e dei contenuti audiovisivi. La Biblioteca dispone di un sito internet dedicato, dove è possibile visionare la storia dei soggetti produttori e della raccolta libraria, gli avvisi, le iniziative, i cataloghi e i contatti.
La biblioteca, sin dalla sua istituzione, ha aderito alla catalogazione partecipata in ambiente SBN presso il Polo Napoli SBN, condividendone le finalità e gli standard descrittivi. Attualmente l’intero patrimonio librario della biblioteca è stato catalogato mediante l’applicativo SBN Web, fatta eccezione per le nuove accessioni.