C’era l’intero equipaggio di Idec Sport ieri, all’institut français Napoli, in occasione del primo appuntamento della tappa partenopea del suo viaggio in giro per l’Europa per raccogliere simbolicamente le 100 soluzioni innovative presentate per The Arch. 10 tappe dalla Danimarca alla Grecia nell’ambito dell’iniziativa europea volta a promuovere soluzioni green innovative per la transizione ecologica. 18 i Paesi partecipanti. Francia e Italia in testa per numero di soluzioni presentate nei cinque settori di riferimento: Città e Abitabilità, Mobilità, Energia, Industria 4.0, Alimentazione e Salute.
A gonfie vele per la salvaguardia del mare. Questo il titolo dell’incontro svoltosi nella splendida e prestigiosa cornice della storica sede del Grenoble a via Crispi. Padrona di casa la Console francese Lise Moutoumalaya che, nel dare il benvenuto ai partecipanti introducendo il dialogo, ha tra l’altro sottolineato l’importanza della collaborazione europea nell’affrontare la tematica della transizione ecologica, in particolare tra Italia e Francia.
Tra i vari interventi, Francis Vallat – Vicepresidente di The Arch – ha illustrato cosa è stato fatto e cosa resta ancora da fare e Francis Joyon – il famoso navigatore che ha guidato Idec Sport partito da Nantes lo scorso 18 marzo – ha raccontato il viaggio.
Stefano Sorvino, Direttore Generale di ARPAC, ha sottolineato come la Campania rappresenti un contesto particolarmente impegnativo. Quasi 500 km di costa in un territorio fortemente urbanizzato e antropizzato soprattutto nelle aree costiere, forti pressioni industriali, importanti e diffuse attività portuali, siti di bonifica di interesse nazionale in cui sono comprese anche aree marine. Una risorsa mare dunque a rischio, ma i segnali non sono tutti negativi. Arpac è istituzionalmente preposta all’attività di monitoraggio e controllo: dalle acque di balneazione alle acque marino-costiere, dalle attività dettate dalla Marine Strategy europea nell’ambito della macroregione del Mediterraneo Occidentale agli specifici progetti regionali. Ma l’attività più nota e visibile, svolta a mezzo di una flotta dedicata e di operatori altamente specializzati, è quella sulle acque di balneazione. Con 330 punti di prelievo, da aprile a ottobre viene controllata la sicurezza sanitaria e ambientale attraverso campionamenti e analisi. Ebbene, i risultati delle campagne degli ultimi anni sono tendenzialmente confortanti (97% di acque balneabili con alta percentuale di acque di qualità elevata e buona) grazie al miglioramento del sistema depurativo. Ma l’attenzione deve comunque rimanere alta. Gli elementi fondamentali sono la conoscenza e il monitoraggio, presupposti degli interventi di difesa. L’Arpac, nella cornice di riferimento europea nella quale opera, ha bisogno di confronto, di scambi di informazioni, di idee e di progettualità, di consapevolezza a livello internazionale.