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SNPA, Comunicare l’ambiente

by Giulio Espero
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“…Dobbiamo cercare linguaggi e parole attraverso cui far conoscere i dati e i risultati degli studi e delle ricerche che il Sistema produce quotidianamente, per tenere alta l’attenzione su temi che saranno sempre più presenti nel dibattito pubblico…”. Sono le parole con le quali Stefano Laporta, presidente di Ispra e di SNPA, ha introdotto l’evento “Comunicare l’ambiente”, promosso proprio dal Sistema Nazionale di Protezione Ambientale nell’ambito del Festival delle scienze di Roma che si è tenuto all’Auditorium Parco della musica il 19 aprile scorso.

Connettersi con il mondo dell’informazione e della comunicazione ambientale, mettersi in ascolto e in dialogo con i giornalisti, divulgatori e comunicatori di professione, appare sempre più un’esigenza imprescindibile per chi si occupa di ambiente a livello scientifico ed istituzionale.

Come comunicare le tematiche ambientali? Come far comprendere al meglio le conoscenze scientifiche? Quali equilibri trovare per far arrivare al pubblico argomenti complessi? Come affrontare le sfide della sostenibilità, della transizione ecologica ed energetica, del cambiamento climatico? A queste domande si è tentato di dare una risposta proprio il 19 aprile nel corso del simposio, evento preparatorio alla Conferenza nazionale SNPA in programma nei prossimi mesi.

La giornata di lavoro si è articolata in quattro sessioni: Tradurre la scienza; Cambiamenti climatici, rischi ed emergenze; Obiettivo sostenibilità; Biodiversità, fauna ed ecosistemi. Ognuna di queste è stata introdotta da alcuni contributi video realizzati per l’occasione.

Sono intervenuti: Giorgio Parisi, premio Nobel per la fisica (informare sui rischi del cambiamento climatico); Fabrizio Curcio, capo della Protezione Civile (indicare i giusti comportamenti); Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile (stop alle false dichiarazioni ambientali fatte ai consumatori); Bruno Bassano, direttore dell’Ente Parco Nazionale Gran Paradiso (biodiversità e trasformazione della ricchezza di specie).

Molto interessante anche il contributo offerto, in collegamento da Torino, da Luca Mercalli. Il climatologo, nonché popolare divulgatore scientifico, ha rivolto una domanda ai giornalisti ed ai comunicatori presenti chiedendo se sia sempre necessario comprimere in pochi minuti i messaggi su quella che è a tutti gli effetti la sfida principale in cui è impegnata l’umanità (il cambiamento climatico n.d.r.). Oppure sia più giusto cambiare il modello comunicativo, dedicando sui media tutto il tempo che questo allarme merita.

L’apparente dicotomia tra divulgazione ed informazione può trovare, ci permettiamo di consigliare, una sintesi nel concetto di comunicazione. Comunicazione che non deve scadere in banali slogan mediatici di facile presa sul grande pubblico, ma neanche annichilire l’attenzione del cittadino con dottissime elucubrazioni scientifiche. E il primo passo potrebbe farlo proprio SNPA.